Scrivanie e sedie vuote, al comune di Scafati manca personale

La denuncia di Alfonso Rianna, coordinatore Enti locali della Funzione pubblica Cgil

scrivanie e sedie vuote al comune di scafati manca personale
Scafati.  

“Che il forte deficit di organico avrebbe mandato in tilt la macchina amministrativa di questo ente lo stiamo dicendo da tempo, ma il nostro grido è rimasto inascoltato. Non è necessario citare atti o fare ragionamenti per rendersi conto che il numero dei dipendenti del Comune di Scafati si è drammaticamente ridotto: è sufficiente fare un giro per le stanze vuote di Palazzo Mayer e delle sedi distaccate". La Fp Cgil di Salerno, attraverso il coordinatore Enti Locali Alfonso Rianna, mette nel mirino la carenza d'organico al Comune di Scafati.  

"Dovunque scrivanie e sedie vuote, la forza lavoro si è ridotta a meno di un terzo di quella prevista e questa emorragia è destinata a continuare anche nell’anno appena iniziato. Il personale ancora in servizio è in affanno - denuncia Rianna - sovraccaricato di incombenze e allo stremo delle forze. Il sottorganico non permette di gestire in maniera efficiente i processi in capo ai settori dell’Ente né l’erogazione di servizi qualitativamente e quantitativamente soddisfacenti per l’utenza esponendo i lavoratori a continui attacchi da parte della cittadinanza in ogni forma ed in ogni dove. Sempre più alta è la probabilità di incorrere anche in omissioni e mancanze nei procedimenti amministrativi con il conseguente rischio di addebiti anche da parte dell’autorità giudiziaria. Non è più tollerabile proseguire in questa direzione", l'atto d'accusa del responsabile sindacale.

"È tempo che l’amministrazione ascolti le nostre richieste. È tempo che ognuno assuma le proprie responsabilità. È tempo di prendere coscienza che siamo nell’impossibilità di erogare tutti i servizi in capo all’Ente. Occorre effettuare scelte coraggiose e impopolari, come stiamo ripetendo sin dall’inizio del mandato Salvati, ossia valutare quali servizi possono essere erogati in funzione della forza lavoro a disposizione, offrendo così l'opportunità ai cittadini di beneficiare di servizi adeguati alle loro esigenze, come si suol dire “pochi ma buoni”. Auspichiamo un impegno concreto e immediato - conclude la nota - per la creazione di soluzioni operative ed efficaci, stigmatizzando sin da ora ogni forma di immobilismo possa essere attuata.