Intitolata al cane "Angelo" la seconda area di sgambamento a Nocera Superiore

Venne torturato ed ucciso nel 2016 da un gruppo di ragazzi, venerdì 5 agosto alle 18 l’inaugurazione

intitolata al cane angelo la seconda area di sgambamento a nocera superiore
Nocera Superiore.  

È intitolata ad “Angelo”, il cane torturato ed ucciso nel 2016 da un gruppo di ragazzi a Sangineto (provincia di Cosenza), la seconda area sgambamento cani di Nocera Superiore. 

Lo spazio, totalmente gratuito, sarà ufficialmente aperto al pubblico venerdì 5 agosto con l’inaugurazione in programma alle 18 in viale Europa. 

Angelo era un cane randagio, conduceva una vita di stenti ma tutto sommato tranquilla finché la notte del 24 giugno di sei anni fa, quattro ragazzi decisero di seviziarlo fino alla morte riprendendo il tutto con i loro smartphone e postando l’orrore di quel gesto sui social. Una storia di una crudeltà che scosse l'opinione pubblica accendendo il dibattito sui diritti degli animali come mai prima.

 

Dopo “Balto”, il cane siberian husky che nel 1925 salvò dalla difterite numerose vite umane in Alaska cui è stata intitolata la prima area sgambamento di Croce Malloni, venerdì sera sarà consegnata alla comunità di Nocera Superiore il secondo spazio, stavolta dedicato ad “Angelo”. All’interno dell’area campeggia un murales, realizzato da Mariangela Di Donato ed un angolo giochi per gli amici a quattro zampe.

 

«Abbiamo scelto, insieme al Garante cittadino degli Animali, di dedicare ad Angelo questo spazio perché non diventi soltanto un luogo di aggregazione e socialità, ma anche di memoria per una storia cruenta che ha lasciato ancora oggi, a distanza di sei anni, una ferita aperta per tutti – spiega il sindaco Giovanni Maria Cuofano – con questa seconda area sgambamento ci auguriamo che cresca sempre di più in maniera sana il rapporto tra cittadini ed animali nella nostra comunità». 

 

L’accesso e l’utilizzo dell’Area è disciplinato da alcune di norme di comportamento fra cui la vigilanza costante dei padroni, l’obbligo di raccolta delle deiezioni, il divieto di attività di addestramento e di somministrazione di alimenti.