Fonderie Pisano, lettera aperta a Renzi: "Intervieni"

L'iniziativa della Cisal, che accusa: "La politica dei De Luca ha fallito"

Salerno.  

"Da ormai quasi quattro anni è in atto una battaglia legale sulla produzione della ditta nel suo attuale stabilimento, che ha sede in un’area industriale diventata ormai residenziale nel corso degli ultimi due decenni. Tutto ciò, ovviamente, ha prodotto una discussione sull’eventuale delocalizzazione della fabbrica, accettata dalla proprietà delle Pisano e pretesa dai residenti ormai stanchi di respirare polveri sottili nocivi per la propria salute. Su questo fronte, infatti, una serie di associazioni popolari e ambientaliste si sono formate, andando a contrapporsi agli imprenditori e ai lavoratori, generando una battaglia legale arrivata già in Cassazione. Una guerra tra poveri senza precedenti, culminata anche con uno scontro fisico tra operai e residenti ma che pare sempre ferma al punto di partenza".

Comincia così la missiva che il segretario provinciale della Cisal di Salerno, Luigi Vicinanza, ha indirizzato all'ex premier e segretario del Partito democratico Matteo Renzi. Obiettivo, speiga l'esponente sindacale, interessare l'uomo forte del centrosinistra su un argomento che interessa da vicino oltre cento lavoratori e le loro famiglie, insieme ai residenti della Valle dell'Irno. 

"Ma l’apoteosi è arrivata qualche giorno fa. Una persona a voi molto nota, il presidente della Regione Campania ed ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, ha annunciato la chiusura dello stabilimento e l’accelerazione del processo di delocalizzazione della fabbrica - riprende Vicinanza nel testo indirizzato a Renzi - . Tutto questo è arrivato alla vigilia delle elezioni politiche, dopo che De Luca, da sindaco di Salerno, non ha mai fatto nulla per spostare la fabbrica o attuare condizioni migliori per la salute dei residenti. Ora, da presidente della Regione, invece, ha deciso di fare qualcosa dopo 20 anni da primo cittadino di Salerno. Ritengo inaccettabile tutto ciò e una sconfitta per la democrazia. Perché, segretario Renzi, la verità è che la delocalizzazione è ferma al palo. Motivo? Nessun Comune vuole quello che tutti definiscono un “incubo” tale da mettere in pericolo la salute dei cittadini. Un contesto creato dalla politica locale e regionale, oltre che dai sindacati confederali, quelli che da sempre hanno avuto rappresentanza in fabbrica, ora bravi a piangere a cose fatte. Ecco perché, segretario Renzi, se ha velleità di ritornare a fare il premier di questo Paese, la invito a intervenire personalmente e a chiarire la posizione del Pd sul caso. Venga a Salerno a incontrare residenti e lavoratori. La politica locale, l’imprenditoria e una parte dei sindacati hanno fallito sulla gestione delle Fonderie Pisano. Intervenga, altrimenti gli operai faranno bene a non votare il prossimo 4 marzo", conclude la lettera aperta della Cisal.

Redazione Salerno