Fonderie Pisano, spenti gli altoforni: "Ricorso al Tar"

L'azienda: "Paradossale che la Regioni fermi la produzione". Incerto il destino dei lavoratori

Salerno.  

Revocata l’Autorizzazione integrata ambientale, da questa mattina gli altoforni delle Fonderie Pisano sono spenti. La proprietà ha confermato quanto anticipato ieri dal canale 696: stop all’attività produttive, se non per le ordinarie operazioni di messa in sicurezza e manutenzione degli impianti. La Regione Campania ha dunque concluso con parere non favorevole il procedimento relativo al progetto di ammodernamento dello stabilimento di via Dei Greci.

In una nota, la proprietà ha però precisato che sono stati sempre rispettati i valori stabiliti dalla normativa nazionale ed europea, ed ha messo nel mirino i ritardi burocratici che hanno impedito l’efficientamento delle strutture per migliorare gli standard ambientali. “E’ paradossale che mentre ci apprestavamo a partecipare ad un bando pubblico riferito al territorio regionale relativo agli insediamenti in aree industriali, ci ritroviamo con l’impossibilità di continuare la nostra produzione”, spiega la famiglia Pisano. Che poi annuncia di star valutando in queste ore il ricorso al Tar contro la decisione della regione.

Infine, il riferimento ai lavoratori: “Avvieremo contatti con gli Enti competenti e i sindacati per verificare i percorsi attivabili in relazione agli ammortizzatori sociali ai quali è possibile fare ricorso”, spiegano dalle Fonderie. Intanto, lunedì la Fiom ha organizzato un presidio davanti alla Regione Campania: “Tutelare non solo il diritto alla salute, ma anche al lavoro”, il monito dell’organizzazione sindacale salernitana. Insomma, il braccio di ferro è destinato a continuare. Domani il comitato "Salute e vita" guidato da Lorenzo Forte ha indetto una conferenza stampa, ed ha già preannunciato che l'obiettivo è tenere "alta la guardia", avendo tra le priorità anche il futuro di 120 famiglie che ora vedono il proprio futuro a rischio.

Giovanbattista Lanzilli