Una situazione esplosiva, che potrebbe avere conseguenze peggiori di quanto inizialmente paventato. Si è tenuto questa mattina a Napoli l'incontro in Regione Campania per discutere del futuro delle Fonderie Pisano: una rappreserntanza dei lavoratori e dei sindacati ha discusso con il vicepresidente Fulvio Bonavitacola e gli assessori Lepore e Palmeri per affrontare il nodo del destino dello stabilimento di Via Dei Greci a Fratte. Intanto, la proprietà ha comunicato l'avvio della procedura di licenziamento collettivo per gli oltre 100 dipendenti. Una notizia che ha gelato Rsu e Fiom Cgil, sempre più preoccupati per il futuro.
Una prospettiva osteggiata dalle maestranze e dalla Regione stessa, che sta valutando - magari attraverso le misure messe a disposizione dal programma "Ricollocami" - le opzioni percorribili per ricorrere agli ammortizzatori sociali. Solo così, è il ragionamento, si potrà scongiurare il rischio imminente del licenziamento collettivo. La Fiom ha chiesto alla proprietà di rivedere la decisione, ma al momento il braccio di ferro è ancora in corso. La palla passa dunque alla Regione che dovrà valutare il da farsi e provare a trovare una soluzione quanto meno penalizzante possibile.
Sul tavolo anche un altro argomento importante. La proprietà ha confermato l'intenzione di candidare il progetto del nuovo stabilimento sui bandi regionali aperti. In una nota di qualche giorno fa, non a caso, si stigmatizzava proprio la decisione di revocare l'autorizzazione integrata ambientale (e dunque chiudere la fabbrica) mentre erano in corso le procedure per dare finalmente seguito alla delocalizzazione. I tempi, però, sono comunque quelli che sono. E intanto gli altoforni non possono restare spenti troppo a lungo, altrimenti - fanno sapere dall'azienda, una delle ultime realtà imprenditoriali del territorio salernitano - anche la prospettiva dellla delocalizzazione si rivelerà inutile. Insomma, una partita tutta da giocare e che si snoda su un sentiero strettissimo. Tra la necessità dei lavoratori di salvaguardare il proprio futuro da un lato e l'obbligo di rispettare l'ambiente e la salute dei residenti dell'Irno dall'altro.
Giovanbattista Lanzilli
