Artigianato artistico in ginocchio, dure accuse della Cna

Ronca: migliaia di imprenditori abbandonati, un calcio in faccia ai protagonisti del made in Italy

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Salerno.  

In una provincia di Salerno, alla prese come altri territori con le zone gialle, arancioni o rosse, si colora di tinte fosche il settore dell’economia legata all’Artigianato artistico tradizionale. A lanciare l'allarme è il presidente provinciale della Cna di Salerno, Lucio Ronca, che non usa mezze misure: «L’assenza di ristori per il settore artistico tradizionale significa mancanza di rispetto per gli ambasciatori del made in Italy nel mondo», esordisce.

Ci va giù duro e pesante il presidente provinciale della Cna di Salerno, che si fa portavoce ed interprete della categoria che rappresenta non solo i ceramisti ma anche gli orafi, pellicciai, pellettai, creatori di bijoux «clamorosamente esclusi dalla possibilità di accedere agli aiuti economici predisposti dal Governo centrale per le categorie produttive danneggiate dall’emergenza, chiusi nelle fasce rosse e privati di qualsiasi opportunità di aiuto. Un calcio in faccia ai creatori di cultura, ai fautori della creatività, all’insegna di un Made in Italy che rischia di non sopravvivere e che in altre  parti d’Italia ha già portato in piazza gli artigiani pronti a protestare anche in provincia di Salerno dove la situazione dell’assenza di ristoro  riguarda anche categorie come lavanderie artigianali e sartorie», l'attacco di Ronca.

Per tutti gli esclusi la Confederazione Nazionale dell’ Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese ha presentato due emendamenti al Senato della Repubblica che purtroppo non hanno avuto riscontro nella legge di Bilancio. Per gli artigiani del settore artistico tradizionale era stato richiesto un fondo esclusivo. «A questi artigiani è stato chiesto di rimanere aperti senza poter vendere al pubblico, semplicemente assurdo -ha fatto notare il presidente Ronca - una vera e propria presa in giro. Oltre al danno la beffa».

Il presidente si riferisce anche al fatto che i vari Dpcm prevedevano la vendita on line per queste categorie: «Un'altra pagliacciata dal momento che nessuno era strutturato per vendere on line o a domicilio. Quella degli artigiani del settore artistico tradizionale è una categoria fortemente penalizzata anche dal fatto che ci sono state molte rinunce di ordini e commesse legati alla filiera delle cerimonie o al turismo straniero».

Dalla Cna l'appello a tutte le forze politiche: «Se non ci arriva il Governo, chiediamo un intervento della Regione Campania che ha già aiutato tutte le imprese nel primo lockdown. È importante tutelate il nostro artigianato artistico tradizionale. È un patrimonio immateriale universale», argomenta Ronca che ricorda l'interlocuzione della Cna con il deputati Piero De Luca ed il presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, Franco Picarone. Ma è pronta per essere spedita una nota al Governatore De Luca e all' assessore regionale alle attività produttive Marchiello per poter quantificare i contributi da erogare per le botteghe artistiche ormai in ginocchio.  

«Ora confidiamo in un sostegno reale alla categoria perché sta subendo una vera e propria ingiustizia tutti i livelli istituzionali  si stanno mostrando miopi nel tutelare i creatori di cultura e di bellezza che ci hanno resi famosi nel mondo», conclude Ronca.