Tra passato, presente e futuro: la gara di Bernardini

Il centrale salterà la sfida per infortunio. Dall' "irriconoscenza" a una presunta firma...

Salerno.  

Quella di domenica pomeriggio sarebbe stata indubbiamente anche la sua partita, un match particolare per chi, da due anni e mezzo a questa parte, lega il suo nome e il suo destino alle piazze di Salerno e Novara. Davvero singolare la storia di Alessandro Bernardini, calciatore giunto a Salerno su indicazione del direttore sportivo Angelo Fabiani nel novembre del 2015 per fronteggiare l'incredibile emergenza nel reparto arretrato e che, qualche settimana prima, aveva stracciato un contratto già firmato col Novara a causa della nota vicenda "I treni del gol" che lo vide indirettamente coinvolto, fortunatamente senza gravi conseguenze e alcuna prova a suo carico. Bastò soltanto l'accostamento alla frase "partite truccate", però, per spingere la dirigenza biancazzurra a liquidare il calciatore rinunciando alle sue prestazioni professionali a scopo "preventivo e cautelativo", una scelta che fece soffrire molto il centrale di Domodossola e che coincise con un momento molto difficile non solo della sua carriera sportiva, ma anche della sua sfera personale. Fu proprio grazie alla Salernitana di Lotito e Mezzaroma che Bernardini ebbe l'opportunità di ripartire, di rinascere, di riavvolgere il nastro e ricominciare da una categoria che conosceva con le sue tasche e nella quale poteva davvero fare la differenza: contratto di due anni e mezzo a cifre importanti, ruolo da leader all'interno dello spogliatoio e la promessa di costruire attorno a lui la difesa del presente e del futuro. L'esordio? Manco a dirlo contro il Novara, quando assieme a Odjer divise la palma di migliore in campo giganteggiando dal primo al novantesimo pur imbattendosi nella maledizione dei centrali: un fortuito scontro con Terracciano, infatti, lo costrinse a mordere il freno per oltre un mese tra lo stupore della dirigenza e il rammarico dello staff medico. 

Quest'anno, invece, le cose sono andate esattamente in senso opposto. Tesserato con la Salernitana, ma in scadenza di contratto, Bernardini aveva lanciato sin dal ritiro dei segnali alla proprietà chiedendo a gran voce di rinnovare per vivere con maggiore tranquillità la sua terza stagione all'ombra dell'Arechi. Pur avendo ricevuto ampie rassicurazioni, però, le cose sono precipitate a inizio gennaio, quando il procuratore e il diretto interessato hanno comunicato alla Salernitana la volontà di andar via. "Nel calcio non esiste riconoscenza, ma mi auguro e sono convinto che Bernardini saprà comportarsi in modo professionale fino al termine del campionato" commentò Marco Mezzaroma ai nostri microfoni, "Ricordo a Bernardini che questa società lo ha preso in un momento delicato della sua carriera e ci vorrebbe un minimo di gratitudine" aggiunse il ds Fabiani, assicurando che "se qualche giocatore in scadenza pensa di andar via prima del 30 giugno, se lo scordasse: i contratti vanno rispettati bilateralmente". Detto, fatto: anche a causa di un infortunio, il "Ministro della Difesa" non si è mosso da Salerno, ma fonti attendibili e testate nazionali parlano di un pre-contratto già firmato con il Novara, a cifre più basse di quelle che avrebbe messo sul tavolo la Salernitana. In città i tifosi sono divisi, ma molti si sono schierati dalla parte della società indicando come "poco riconoscente" un calciatore talvolta beccato in tribuna e che ha preferito proseguire il percorso riabilitativo a Bologna. "E' un professionista, per raggiungere gli obiettivi c'è bisogno di tutti e anche di lui. Mi è sembrato un ragazzo squisito e disponibilissimo, speriamo possa essere quanto prima a disposizione. I pre-contratti? Non sono cose che mi interessano, nel calcio gli accordi possono anche essere strappati da un momento all'altro" le parole di Colantuono in merito all'indomani della chiusura del mercato. Domenica guarderà la sfida a distanza, tra passato, presente e futuro: come andrà a finire questa inattesa telenovela?

Gaetano Ferraiuolo