Come ogni anno, anche questa volta Bari-Salernitana è stata l'occasione per rinnovare lo storico gemellaggio che lega due tifoserie tra le più calde d'Italia e che, per passione e potenzialità, meriterebbero di ritrovarsi in categorie superiori. Non c'è stato il pienone delle passate stagioni, complice la scelta di buona parte della torcida biancorossa di distaccarsi dagli spalti dopo il mercato deludente della società a gennaio e le tante sconfitte maturate in trasferta, ma in totale il cassiere ha contato 17500 persone tra paganti ed abbonati, un dato che farà impallidire anche qualche piazza di A e che risulterà senza dubbio il più alto della giornata di serie B. Buona parte del merito va attribuito al popolo salernitano che, insieme a quello di Foggia, è tra i pochi in cadetteria a portare in giro per l'Italia migliaia e migliaia di persone a prescindere da una posizione di classifica che, in teoria, non giustificherebbe un simile entusiasmo. La partecipazione del pubblico, però, è stata straordinaria: 1300 biglietti per il settore ospiti polverizzati in pochissime ore, almeno altri 300 staccati per distinti, tribuna e curva Nord che presentavano diversi drappi granata; del resto, quando Tuia ha segnato, il boato è stato assordante, un po' come accaduto a Salerno due anni fa in occasione di quel rocambolesco 3-4 che tanto fece discutere anche per l'eccessiva esultanza dei baresi. Tornando alla partita del tifo, sugli spalti gli ultras granata hanno stravinto come sempre: cori incessanti, sciarpate da brividi, un tifo caldissimo che ha sicuramente permesso alla Salernitana di trovare la forza per reagire. Non a caso la rete dell'1-1 è arrivata attaccando verso la propria curva, piacevole abitudine e situazione che si era già verificata a Parma, Avellino, Novara, Ascoli e Chiavari.
Prima, durante e dopo la partita si è rinnovato il gemellaggio, un' "amicizia che si tramanda di padre in figlio" come scrivevano gli ultras granata nel settore loro riservato aggiungendo successivamente che quest'amicizia è "un patrimonio per le due città e non solo per gli ultras". Quando le squadre sono scese in campo, invece, la Nord ha cantato il tradizionale inno accompagnato da una sciarpata, con drappi biancorossi, ma anche granata e la scritta "Amici per sempre" che vale più di ogni altra parola. In centinaia, sin dalle prime ore del mattino, si sono ritrovati in città e hanno passeggiato approfittando della bellissima giornata di sole, poi pranzo insieme e tutti allo stadio: famiglie, giovani, donne, anziani, ultras, gruppi organizzati, un vero e proprio spot per il calcio che meriterebbe le prime pagine dei giornali nazionali. In curva presente anche una delegazione degli ultras della Reggina che sperano, quanto prima, di tornare in cadetteria per rivivere in prima persona emozioni che solo questo sport sa regalare. Bari e Salerno hanno vinto ancora una volta.
Gaetano Ferraiuolo
