Sveglia Salerno: sabato è la partita decisiva

Un errore pensare già alla prossima stagione, incomprensibile disinteresse

Salerno.  

Tra chi pensa già all'anno del centenario e chi insiste sul pericolo galleggiamento, c'è una verità assoluta che non può essere ignorata: la Salernitana è a tutti gli effetti una delle squadre che deve lottare per non retrocedere. Il risicato +5 sulla zona play out e la ripresa di Brescia, Avellino, Ascoli e Novara rende obbligatorio conquistare quanto prima i punti necessari per garantirsi il mantenimento della categoria. Certo, ad inizio stagione si sperava di alzare l'asticella e lottare finalmente per i play off dopo due annate di transizione e riorganizzazione, ma oramai la situazione è questa e tutti devono contribuire alle vittorie prendendo per mano una Salernitana senza dubbio incompleta, ma che sul piano dell'impegno è stata sempre encomiabile.

Sembra quasi però che la stragrande maggioranza della tifoseria stia vivendo quest'attesa con totale distacco emotivo dimenticando che un malaugurato passo falso sabato prossimo significherebbe andare a Cremona con l'obbligo di vincere e con un calendario sicuramente più favorevole alle dirette concorrenti. La giornata granata e l'assenza di iniziative rappresentano un alibi fino a un certo punto: due anni fa, nello stesso periodo e con una classifica ancora peggiore, 23000 paganti hanno assistito alla gara contro il Modena, ma erano in oltre 15000 anche contro Livorno, Vicenza e Como, senza dimenticare i 10500 che fecero vincere la Salernitana con il Latina e i 27000 del match col Lanciano. Sia chiaro: non è il solito appello al pubblico, chi ama la squadra ci sarà a prescindere.

L'intento è quello di far capire a tutto l'ambiente che dare per acquisita la salvezza sarebbe un errore troppo grande. La Salernitana giocherà a Cremona, Perugia e Foggia, ospiterà un Palermo potenzialmente ancora in corsa per la promozione diretta e non si può prescindere dalle vittorie casalinghe negli scontri diretti. Alla società il compito di capire maggiormente il momento e incentivare il pubblico, alla squadra quello di chiudere alla grande per ripartire con rinnovato entusiasmo, alla tifoseria quello di accantonare per un mese e mezzo ogni malumore per il bene comune. La salvezza passa dall'Arechi e dallo scontro di sabato pomeriggio: viverla con disinteresse dando per scontato ciò che non è sarebbe controproducente e assolutamente pericoloso.

Gaetano Ferraiuolo