Tra gli allenatori più vincenti della storia recente del settore giovanile della Salernitana e protagonista in positivo con la Spes Battipaglia, il tecnico salernitano Dario Costantino è stato graditissimo ospite della trasmissione "Granatissimi" in onda ieri sera alle 21 su OttoChannel. Con la solita competenza e lungimiranza, il mister ha analizzato il momento vissuto dai granata partendo, naturalmente, dal pareggio ottenuto a Bari e dalle scelte del collega Colantuono: "Abbiamo visto tutti che è stata una partita dai due volti, con un primo tempo di marca barese pur a ritmi blandi. Loro erano pericolosi quando Nenè veniva incontro per prendere palla favorendo l'inserimento di Cissè, la Salernitana ha badato principalmente a non prendere gol. Fortunatamente le cose sono cambiate nella ripresa anche grazie ai cambi. Il reparto difensivo della Salernitana è in crescita e nel complesso sta disputando un ottimo girone di ritorno, penso si possa ripartire da questa base anche l'anno prossimo aggiungendo soltanto un un centrale di spessore. La certezza è Colantuono: quando punti su un allenatore con questa esperienza è logico che la piazza speri in un mercato importante”.
Proprio su Colantuono il mister prosegue la sua analisi: “Ogni allenatore ha il suo punto di vista differente e quando si sviluppano partite come quella di Bari ci sono sempre due correnti di pensiero opposte: c'è chi dice che è stata sbagliata la formazione iniziale, chi si sofferma sui cambi azzeccati. Succede ovunque e non bisogna meravigliarsi. Colantuono si regola in base a quello che vede durante la settimana, con il senno di poi è sempre facile parlare. Solo lui però vive la quotidianità, tasta con mano la condizione psicofisiche e ci può stare che decida di tenere inizialmente in panchina qualche calciatore che può essere più incisivo in corso d'opera. Grosso non ha avuto la stessa capacità di lettura”. Costantino si sofferma sulle potenzialità della piazza e sulla voglia del pubblico di lottare per la A: “Molti ex calciatori si sentono adottati dalla città di Salerno, questo fa capire quanto il pubblico meriti la categoria superiore. Le parole di Vignaroli sono emblematiche: non parlava da ex, ma con il “noi” e questo è merito di una tifoseria fantastica e che trasmette il senso di appartenenza. Il calo di presenze c'è stato, la voglia di sognare qualcosa in più del centro classifica è evidente e comprensibile e tutti speriamo in questo salto di qualità magari nell'anno del centenario”.
Sull'esclusione di Sprocati e sulla formazione da schierare sabato pomeriggio: “Stimo Sprocati, è un ragazzo di prospettiva che, come Donnarumma, ha bisogno di spazio e fiducia per rendersi utile. In questo momento non è al top, ma in un campionato così lungo ci può stare un'alternanza di rendimento. Tutti si aspettano sempre il massimo, ma purtroppo non è sempre così soprattutto se si valuta l'età di questi ragazzi. In generale è l' attacco che deve maturare, sono calciatori presi da categorie e campionati differenti e amalgamarsi non è semplice. Quanto a sabato, bisogna essere bravi a far capire al Cesena dal primo minuto che a Salerno non si passa, per quella che è la mia mentalità ritengo che non bisogna assolutamente accontentarsi di un punto a cospetto di un Cesena che, come tutte le squadre di Castori, si chiude e riparte pur concedendo qualcosa e andare sotto sarebbe un problema. Non si può sempre regalare un tempo, ripartirei con il 4-3-3 puntando su Rossi centrale e Palombi e Sprocati sugli esterni”
Gaetano Ferraiuolo
