Incertezza in uscita, due buone parate: la gara di Radunovic

Sul gol subito forse si poteva provare un'uscita, prova da 5,5

Salerno.  

Pur non avendo mai convinto in pieno a causa di un'alternanza di prestazioni comunque ampiamente giustificabile e prevedibile in un ragazzo così giovane, Boris Radunovic è tra i protagonisti di questo girone di ritorno, merito anche di una fase difensiva cresciuta esponenzialmente e del lavoro dello staff tecnico portato a Salerno da Stefano Colantuono e che può contare anche su un esperto preparatore in affiancamento alla colonna Gigi Genovese. Oggi, però, il pipelet scuola Atalanta non ha vissuto un pomeriggio indimenticabile, complice qualche errore di troppo in uscita che poteva costare davvero caro. Andiamo con ordine. Nella prima frazione di gioco il Cesena ha segnato sull'unico tiro in porta: nella circostanza l'errore principale è di Tuia e Casasola, ma una legge non scritta del calcio dice che l'area piccola dev'essere di dominio del portiere e forse Radunovic poteva uscire e anticipare la giocata vincente di Moncini. Poco dopo, ancora abbattuto per la prima rete subita in casa dopo un mese di imbattibilità, il portiere granata ha regalato un pallone ad un avversario sbagliando clamorosamente il semplice rinvio, per fortuna senza gravi conseguenze. Nella ripresa, invece, Radunovic è cresciuto abbastanza intercettando con bravura e in bello stile un tiro a giro ancora di Moncini: sarebbe stato lo 0-2 e la Salernitana difficilmente avrebbe rimontato il doppio svantaggio. Prima dell'1-1, però, altro errore grossolano: sugli sviluppi di un corner, infatti uscita totalmente a vuoto e chance fallita da Scognamiglio e Cascione, pronti a ribattere verso la porta ormai vuota, ma ben anticipati da Monaco. Solo in zona Cesarini Radunovic è stato determinante: prima con un'uscita bassa in anticipo su un avversario, poi con una bella presa ancora su Cascione. Un 5,5, dunque, scaturito dall'evidente discontinuità nell'arco degli stessi 90 minuti.

Gaetano Ferraiuolo