Se si volesse commentare semplicemente il risultato si può parlare di un'occasione persa per poter archiviare il discorso salvezza in modo definitivo e proiettarsi alla prossima stagione con aspettative ed ambizioni diverse, ancor di più perchè il Cesena è arrivato a Salerno senza cinque potenziali titolari e con un attacco ridotto all'osso e privo di Jallow e Cacia. Provando, invece, a ragionare a mente fredda si può dire che la Salernitana, pur non brillando nella ripresa nel collettivo e in alcuni singoli, avrebbe ampiamente meritato la vittoria per il numero di occasioni costruite. Nella prima mezz'ora, in particolare, i granata hanno assediato l'area di rigore avversaria imbattendosi in un Fulignati in versione super e che ha compiuto due interventi determinanti su Rosina, due su Bocalon, uno su Kiyine e un altro ancora su Sprocati che, a sua volta, dopo 120 secondi ha fallito una chance clamorosa trovando un grande e fortunato Cascione sulla sua strada. Nel calcio, però, ha ragione chi fa gol e il Cesena è riuscito a sbloccarla proprio quando il vantaggio della Salernitana sembrava imminente: errore generale del reparto difensivo, ma anche reazione caparbia della Salernitana che, tra l'altro, si è imbattuta in un legno e in un errore a porta vuota di Bocalon, calciatore sceso in campo comunque non al top della forma e che ha fatto di tutto per sbloccarsi ad un mese di distanza dall'ultima marcatura.
Ci ha pensato Rosina con una magia, rispondendo con i fatti al partito dei più scettici. Queste gare che nascono male possono finire anche peggio e si decidono con le giocate dei fuoriclasse: la Salernitana, potenzialmente, in rosa uno lo ha e stavolta, dopo tante insufficienze, l'ex Catania ha fatto la differenza, favorito anche dall'ingresso in campo di Rossi che sta dimostrando tutto il suo valore e che forse meriterebbe qualche occasione in più dal primo minuto. Resta il rammarico per i due punti persi a cospetto di un Cesena organizzato, ma rinunciatario e tecnicamente inferiore. In fondo sarebbe bastato un episodio più favorevole o un Fulignati meno determinante per parlare ora di una squadra da applaudire per approccio ,organizzazione e mentalità. Non sempre ci sarà un Superman dall'altra parte: giocando così a Cremona, con maggiore cattiveria agonistica sotto porta, si può davvero archiviare presto il discorso salvezza.
Gaetano Ferraiuolo
