Parola al campo, c'è una partita da vincere

Il futuro è stasera: fondamentale tornare da Cremona con una classifica migliore

Salerno.  

Per due giorni, negli ambienti del tifo granata, non si è parlato d'altro che delle parole proferite da Claudio Lotito pochi minuti dopo la fine della partita con il Cesena. Come sempre il popolo salernitano si è diviso in diverse fazioni: da un lato chi riconosce enormi meriti alla proprietà per la grande cavalcata effettuata in questi anni sostenendo che "sicuramente la soluzione in caso di promozione c'è, è ovvio che non venga svelata pubblicamente ed è naturale che due imprenditori puntino alla massima categoria", dall'altro chi si è ritenuto offeso e chiede chiarezza sui programmi futuri sottolineando che "dopo tre campionati di serie B senza grosse ambizioni è arrivato il tempo di puntare alla promozione in serie A, ancor di più ora che si celebra il centenario". Il dibattito, però, rischia di distogliere l'attenzione da quello che è l'aspetto più importante: quello calcistico. Considerare già salva la Salernitana con 21 punti ancora in palio, un calendario difficilissimo soprattutto nell'ultima fase e una concorrenza assai agguerrita significa peccare di superficialità e bene hanno fatto 400 cuori granata a dimostrare con i fatti attaccamento, senso di appartenenza e spirito di sacrificio recandosi in massa a Cremona senza badare a spese, distanza, dichiarazioni societarie e fantasiose ipotesi social. Siamo i primi a sperare che l'anno prossimo Lotito e Mezzaroma possano allestire una rosa fortissima e in grado di giocarsela alla pari con tutti, meritato riconoscimento non solo per la stessa società e dirigenza, ma anche per quei tifosi che hanno rappresentato il più fedele alleato dall'esordio in coppa Italia di serie D al 94' della sfida col Cesena. Una piazza del genere, una città così bella e uno zoccolo duro così appassionato devono necessariamente poter coltivare il sogno del grande salto senza temere impedimenti burocratici: lo sanno i presidenti, lo sa l'allenatore, lo sanno quei calciatori che sperano di proseguire il proprio percorso sportivo a Salerno per vivere un'annata diversa e più ambiziosa. 

Allo stesso tempo, però, parlare di "campionato anonimo" e "obiettivo già raggiunto" è prematuro: il +5 sulla zona retrocessione non è affatto rassicurante, a Salerno arrivenno a breve due squadre che cercheranno di conquistare il medesimo obiettivo e chiudere col trittico Perugia-Foggia-Palermo senza la matematica certezza di aver mantenuto la categoria sarebbe davvero pericolosissimo. Ai calciatori, dunque, il compito di trasformare in gol e punti pesanti la mole di gioco espressa in questi mesi targati Colantuono, allenatore che forse non ha fatto la differenza come lecito attendersi al momento della sua firma, ma che sotto traccia sta già costruendo la Salernitana del futuro e che certo, almeno nelle intenzioni, non dovrà vivacchiare in cadetteria. Si riparta, dunque, dalle cose positive. Dal ritrovato Rosina, carico e motivato dopo l'eurogol e la prestazione super di sabato scorso dedicata a chi lo dava già per finito. Da una difesa che, pur priva dei due elementi migliori (Pucino e Bernardini), ha fatto passi da gigante e spera di chiudere la saracinesca come accaduto quasi per tutto il mese di marzo. Da Rossi, decisamente più pronto, forte e motivato rispetto al collega biancoceleste Palombi. Da Sprocati e Bocalon, assai deludenti la settimana scorsa, poco freddi sotto porta, ma comunque patrimoni della Salernitana del presente, forse del futuro, ma comunque meritevoli del massimo sostegno in un fase difficile e delicata. La salvezza passa per i piedi, per le mani e soprattutto per la testa di tutti e i tifosi, quelli veri, sapranno emozionarsi anche stasera perchè in fondo, per chi la ama, conta vedere undici magliette granata in campo. Per tutti gli altri discorsi ci sarà tempo, luogo e sede. Gli ultras hanno già annunciato tramite comunicato diserzione ad oltranza l'anno prossimo se non sarà formata una squadra super per la B, ma intanto sono in viaggio per Cremona. Da loro e da questa mentalità si può ripartire per una Salernitana fortissima in futuro...ma che deve pensare soprattutto ad un presente tutt'altro che scontato.

Gaetano Ferraiuolo