Valorizzare al massimo la categoria. E' questo l'obiettivo che si sono posti i vertici della serie B all'indomani di una serie di riunioni organizzative utili non solo a fare un bilancio della stagione che sta andando in archivio, ma anche a programmare l'immediato futuro con la speranza che il torneo cadetto possa essere sempre più seguito dagli appassionati non solo sugli spalti, ma anche in tv. Grazie alla presenza di piazze storicamente importanti come Salerno, Bari, Cesena, Parma, Perugia, Palermo e Pescara- tanto per fare qualche nome- già quest'anno si è registrato un incremento di ascolti, merito anche della programmazione Sky da sempre molto ricca di contenuti e che ogni giorno si sofferma su quanto accade in B riservando lo stesso spazio alla prima e all'ultima in classifica a prescindere dal bacino d'utenza e dai nomi che compongono la rosa. Per la prossima stagione, però, inizia ad esserci qualche problema: per aquisire i diritti in esclusiva per il prossimo triennio occorrerà una cifra superiore ai 180 milioni di euro, decisamente più alta rispetto al passato e che potrebbe scoraggiare sia Sky, sia Mediaset. In attesa di sedersi al tavolo delle trattative per trovare un accordo, dalla Lega sembra non voglia esserci alcun passo indietro rispetto alla cifra comunicata ai diretti interessanti, ancor di più perchè presumibilmente il campionato 2018-19 sarà arricchito dalla presenza di top club come Benevento- purtroppo- quasi certamente Lecce, Padova e Livorno, due tra Cagliari, Verona, Spal, Crotone e Chievo e almeno una tra Siena, Catania, Trapani, Alessandria, Pisa e Reggiana.
Alla base dell'aumento dei prezzi anche il rapporto con gli altri campionati di seconda divisione europei, pare proprio su suggerimento del presidente Marco Mezzaroma che spesso in consiglio ha affrontato questa tematica così delicata. Per valorizzare il prodotto e incentivare le tv ad investire questa cifra così alta l'idea è quella di prevedere un vero e proprio campionato spezzatino. Addio a "Diretta gol" (un po' come accadrà in A, soltanto tre gare si giocheranno di domenica alle 15), e undici partite suddivise negli orari più svariati: dalle 18 del venerdì alle 20:45 del lunedì, una scelta che senza dubbio aumenterà l'audicence televisivo, ma che penalizzerà coloro che vogliono vivere l'evento sportivo sugli spalti e non seduti sul divano. Il perchè è facilmente spiegabile: un tifoso che vuole sottoscrivere un abbonamento non saprà mai quando giocherà la squadra del cuore e potrebbe essere impossibilitato a muoversi per motivi scolastici, organizzativi e lavorativi. Un handicap non di poc oconto, soprattutto perchè- almeno ufficialmente- l'obiettivo di chi gestisce una società di calcio e la Lega B dovrebbe essere quello di riempire e non svuotare gli stadi. Cosa che sta accadendo da tempo, ma che pone sempre tutti dinanzi al solito bivio: i club vanno avanti soprattutto grazie ai soldi delle tv e quindi qualche migliaio di spettatori in meno sulle tribune è economicamente un danno che si può assorbire facilmente.
Gaetano Ferraiuolo
