Diciamo la verità: quando oggi pomeriggio abbiamo letto gli altri risultati tutti abbiamo temuto che la Salernitana potesse scendere in campo mentalmente rilassata e senza ambizioni, complice una classifica che ormai consegnava virtualmente la salvezza. Invece i granata, sorprendendo probabilmente anche lo stesso Perugia, almeno per 70 minuti hanno dominato e hanno ostentato un atteggiamento di grandissima personalità e carattere. Il Perugia, pur provando a metterla sul piano della provocazione e del nervosismo, si è dovuto arrendere alla grinta di una Salernitana tornata ad essere un gruppo vero dopo il nervosismo delle scorse settimane, trascinata da un Alessandro Rosina da applausi e che ha corso per 95 minuti senza conoscere fatica prendendo per mano i compagni nei momenti di maggiore difficoltà. Anche saper soffrire è enorme merito di una squadra che, negli ultimi 10 minuti, ha subito l'assedio dei biancorossi ritrovando non solo un Radunovic strepitoso, ma anche un Casasola tenace, un Vitale attento, tre centrali affiatati e che si incoraggiavano a vicenda senza mai far trasparire un pizzico di paura di perderla. Il pareggio, al netto delle statistiche, è risultato assolutamente giusto; questa Salernitana, a tratti anche bella a vedersi, ha palesato quell'autorevolezza che, nel corso del campionato, le ha permesso in trasferta di conquistare punti su campi difficili come Parma, Frosinone, Bari, Avellino, appunto Perugia, segnale evidente che le potenzialità della rosa non rispecchiano la classifica attuale che, purtroppo, non permette di sognare i play off. Che si stiano ponendo basi importanti per il futuro? Solo il mercato estivo chiarirà questo dubbio, ma quando in organico ci sono elementi come Bernardini, Schiavi, Mantovani, Vitale, Pucino, Casasola, Ricci, Odjer, Sprocati e Rosina non si può non pensare di alzare l'asticella per il prossimo campionato. Oggi, però, ci limitiamo a tributare un applauso a tutti senza guardare troppo oltre: al "Curi" è sempre stata dura per tutti e una squadra virtualmente senza obiettivi ha onorato il calcio, lo sport e i 450 salernitani presenti sugli spalti. Bene così!
Gaetano Ferraiuolo
