Se in casa il calo di presenze è evidente, progressivo e in parte giustificabile, in trasferta la tifoseria granata ha sempre rappresentato un valore aggiunto imprescindibile. "E' davvero strano che l'Arechi è vuoto, poi in campo esterno ci siano tantissimi tifosi della Salernitana. Riscontro in giro per l'Italia un grande amore per i colori granata e un senso di appartenenza che fa onore a queste persone che ci seguono dappertutto facendo tanti sacrifici economici" ha detto Lotito nell'intervista esclusiva rilasciata alla nostra redazione qualche settimana fa, sottolineando che l'apporto del pubblico salernitano può fare la differenza anche lontano dall'Arechi. E così anche a Perugia, malgrado il giorno festivo, la distanza e una salvezza in cassaforte, in 413 hanno preso d'assalto i punti vendita e si sono recati in Umbria con un bagaglio carico d'entusiasmo e con la voglia matta di spingere i propri beniamini verso un'impresa che avrebbe potuto garantire la salvezza aritmetica in virtù dei risultati del pomeriggio. Non è un caso che la rete della Salernitana sia arrivata attaccando sotto la curva Sud, letteralmente esplosa di gioia come mostra un video postato su facebook da alcuni esponenti del club Mai Sola, gruppo guidato da Antonio Carmando che ormai da un decennio non salta una trasferta e che ha saputo trascinare e conquistare tanti giovani attraverso iniziative e uno spirito associativo che certo potrà essere determinante anche nell'anno del centenario.
Insieme a loro hanno cantato e tifato anche gli ultras della curva Siberiano, il Salerno Club 2010, i ragazzi del gruppo Amici della Salernitana, tante altre persone partite di primo mattino dalla provincia o da altre regioni d'Italia per aiutare la Salernitana e vivere un primo maggio in simbiosi con la squadra del cuore. Nella ripresa, nei rari momenti di sofferenza, il pubblico granata ha aumentato il volume del tifo e al Curi si sentivano soltanto loro: in appena 8mila per giocarsi la serie A, in 413 semplicemente per amore di Salerno e della Salernitana. Quel "meritiamo di più" scandito nel finale sia da monito nei confronti di una società che ha fatto tanto, che ieri è stata presente al fianco della squadra e che, proprio per lo zoccolo duro, dovrà allestire l'anno prossimo una rosa di primissimo spessore. Se erano in 400 per una gara senza grosse ambizioni, figuriamoci cosa sarebbe successo con il cavalluccio marino in zona play off...
Gaetano Ferraiuolo
