Come ogni settimana la redazione di Granatissimi.Ottopagine propone la rubrica dedicata ai calciatori che si sono maggiormente messi in luce nell'ultimo turno di campionato e che hanno contribuito ai successi delle rispettive squadre. Nella formazione ideale, schierata con un offensivo 3-4-3, spicca la presenza di un giocatore della Salernitana: dopo tante insufficienze e qualche contestazione forse ingenerosa ecco Boris Radunovic, un muro- quasi- insuperabile per gli attaccanti del Perugia capace di compiere almeno quattro interventi determinanti confermandosi affidabile tra i pali e in costante crescita nelle uscite. Avrebbe meritato questo riconoscimento anche Alessandro Rosina che, nonostante l'età e le tante gare ravvicinate giocate da titolare, ha corso per 90 minuti senza accusare la stanchezza. Ecco le nostre scelte:
Portiere:
Radunovic (Salernitana): al netto di una presa difettosa con la quale inaugura la sua partita, diventa progressivamente assoluto protagonista. Nel primo tempo chiude con bravura e coraggio su Di Carmine rischiando il "remake" di quanto accaduto all'andata, nella ripresa vola all'incrocio sulla punizione splendida di Diamanti e poi salva d'istinto su Cerri. Poco prima, dopo una respinta affannosa, altro intervento da campione su Pajac. Si vede il lavoro dello staff di Colantuono
Difensori:
Tonucci (Foggia): da quando è approdato a Foggia la retroguardia di Stroppa è migliorata tanto acquisendo fisicità, personalità ed esperienza, doti che erano mancate nel girone d'andata e che hanno permesso ai rossoneri di risollevarsi da una situazione di classifica piuttosto delicata. Un gigante nel reparto arretrato, ma oggi merita la copertina per un gol in rovesciata degno di un grande fantasista
Claiton (Cremonese): il primo a metterci la faccia nei momenti di difficoltà, l'ultimo ad arrendersi anche quando lo spettro della retrocessione sembrava incombente. Anche per lui una giornata da difensore-goleador, con una sassata da centro-area che vale l'1-1 e che permette ai grigiorossi di evitare l'ennesima sconfitta di un girone di ritorno inspiegabile
Gravillon (Pescara): l'ex centrale del Benevento è stato un punto di forza per tutto l'arco del girone di ritorno, sin dall'esordio contro la Salernitana lasciò intendere di avere mezzi fisici, tecnici, caratteriali e tattici per fare la differenza in questa categoria. Un muro insuperabile per gli attaccanti del Cesena
Centrocampisti:
Bartolomei (Cittadella): si iscrive a referto nella giornata degli eurogol sbloccando l'insidioso match del Partenio con un bolide dai 25 metri che si insacca all'incrocio dei pali e che fa impazzire di gioia i suoi compagni di squadra. Sarà senza dubbio eletto come uno dei gol più belli della stagione, coronamento di un'annata strepitosa per lui e per il Cittadella
Pajac (Perugia): se Di Carmine e Cerri hanno avuto almeno dieci occasioni da gol buona parte del merito è di questo ragazzo che ha corso ininterrottamente per tutto l'arco della gara dando sempre l'impressione di poter inventare qualcosa. Tuia, per un'ora, è stato saltato in scioltezza, in due circostanze solo Radunovic gli ha impedito di timbrare il cartellino, ma è suo l'assist al bacio per la rete dell'1-1 dopo una grande giocata tra Akpro e Casasola
Stulac (Venezia): se il presidente del Genoa Preziosi dichiara già ad inizio maggio che lo sta seguendo e che potrebbe consegnargli da settembre le chiavi del centrocampo rossoblu un motivo ci sarà. Inzaghi si sta confermando un maestro a lavorare con i giovani e gli sta permettendo di migliorare sotto tutti i punti di vista.Se poi inizia anche a segnare in tutte le gare...
Gori (Frosinone): non totalmente esente da colpe sulla rete del Brescia, ma quando le cose si mettono male non è un caso che spicchi la performance di un ragazzo che ha sposato il progetto in C ai tempi di Stellone ritagliandosi anche un dignitoso spazio in massima serie. VUole chiudere la sua esperienza all'ombra dello Stirpe con un'altra promozione e il gol dell'1-1 spiana la strada verso questo trionfo. Parma permettendo...
Attaccanti:
Marsura (Venezia): in laguna è tormentone da inizio stagione il motivetto "con un bomber vero saremmo andati in A", in realtà la bravura del mister è stata quella di trasformare giocatori "normalissimi" in elementi in grado di poter segnare ovunque e in qualunque momento. Stavolta è toccato a lui, abile a farsi trovare pronto al posto giusto al momento giusto sotto lo sguardo del suo presidente seduto in curva Sud con gli ultras arancioneroverdi. Rete a parte una spina nel fianco della difesa della Pro Vercelli
La Gumina (Palermo): tutti si aspettavano un devastante Nestorosky, in realtà da qualche settimana a questa parte è lui il trascinatore della squadra. L'ennesima zampata stagionale a 9 minuti dalla fine sembrava foriera di tre punti fondamentali; Nenè è stato di altro avviso, ma la sua prestazione resta da 7 in pagella
Chiaretti (Cittadella): non ci sono più parole nè aggettivi per descrivere la sua stagione, un'annata devastante in cui ha abbinato qualità, quantità e spirito di sacrificio. Chiude la pratica Avellino e mette le mani sui meritatissimi play off. Fenomeno
Allenatore Inzaghi (Venezia): anche Venturato, con il suo record di vittorie esterne, meriterebbe questo riconoscimento ma ha il vantaggio di allenare questo gruppo ormai da anni. Inzaghi ha avuto invece l'enorme merito di calarsi nella mentalità della categoria dopo la promozione, di adattarsi alle caratteristiche dei giocatori e soprattutto di lavorare sui singoli. Strepitoso
Gaetano Ferraiuolo
