20 anni fa il pari di Genova e la gioia prima del dramma

Di Vaio rispose a Kallon, in tremila a Marassi a cantare: "La capolista se ne va"

Salerno.  

Il 3 maggio 1998 la Salernitana aveva un appuntamento con la storia, una di quelle partite da togliere il sonno a tutti coloro che non vedevano l'ora di esplodere di gioia dopo 50 anni di spaspodica attesa. Salerno sportiva si preparava a tornare in serie A al termine di una cavalcata straordinaria, partita con la presentazione in grande stile di Delio Rossi al Vestuti, con la vendita di quasi 15mila abbonamenti e con l'allestimento di una rosa giovane, ma allo stesso tempo solida, tecnica e competitiva. Dopo aver battuto brillantemente l'Ancona grazie ad Artistico e Tosto, la Salernitana era attesa dalla trasferta di Marassi contro il Genoa, sconfitto per 2-1 all'andata e a caccia di punti per alimentare il sogno promozione: solo la vittoria avrebbe permesso ai ragazzi di Burgnich di avvicinarsi a Torino e Perugia, a sua volta impegnato sul sempre difficile campo di Cagliari e costretto a fare risultato anche per "ritardare" l'aritmetica promozione dei rivali in maglia granata. Al Ferraris gli ospiti furono accompagnati da oltre tremila persone, ben distribuite in uno stadio per metà colorato di granata e che sin dal riscaldamento intonò quel coro "La capolista se ne va" che riecheggiava in tutti gli stadi italiani da mesi alla faccia di ogni sorta di scaramanzia. La Salernitana rispose con una prestazione importante e autoritaria e nei primi 18 minuti costruì tre nitide palle gol con Galeoto, Tedesco e Di Vaio senza riuscire a sbloccare lo 0-0. In città il silenzio era assordante, le strade completamente deserte: tutti avevano affollato bar e ristoranti e aspettavano con trepidazione buone notizie dal "Sant'Elia" e quel gol che Di Vaio e Artistico continuavano a sfiorare a ripetizione trovando un grande Ielpo a sbarrare la strada. Sul più bello, invece, ecco la doccia fredda: disattenzione della retroguardia campana, inserimento preciso di Kallon e 1-0 per il Genoa. Una paura durata appena 7 minuti perchè al 72' ecco la rete della Salernitana: lancio di Breda, scatto sul filo del fuorigioco di Di Vaio, portiere saltato e pallone depositato in fondo al sacco proprio sotto la curva riservata ai tifosi ospiti, letteralmente impazziti. A fine gara, guardando la classifica, c'era la consapevolezza che bastava un punto in 5 gare per festeggiare la promozione. Peccato che la festa più attesa della storia fu rovinata dal dramma di Sarno, Siano, Quindici e Bracigliano che spinse la tifoseria, con enorme maturità, a rinviare tutto di un mese in segno di lutto e di rispetto. Anche in quel caso Salerno dimostrò di meritare la massima categoria

 

GENOA: Ielpo, Ruotolo, Giampietro, Lombardi, Marrocco, Mutarelli, Bortolazzi (15 st Nappi), Bonetti, Morello, Kallon, Giampaolo. All. Burgnich

SALERNITANA: Balli, Del Grosso, Galeoto, Fusco, Franceschini, Tosto, Tedesco Giovanni (42‘ pt Kolousek), Breda, Tedesco Giacomo (19‘ st Rachini), Artistico, Di Vaio (41‘ st Fini).

ARBITRO: Bolognino di Milano.

RETI: 65‘ Kallon, 72‘ Di Vaio

SPETTATORI 16589, di cui 2800 da Salerno

Gaetano Ferraiuolo