Un'attesa spasmodica in città, un clima di entusiasmo e partecipazione collettiva che non si respirava da tempo, un'autentica caccia al biglietto nonostante la giornata granata, persone che viaggiarono da tutta Europa pur di essere presenti all'Arechi e spingere la Salernitana verso quella che sembrava un'impresa. Tanta, troppa era la voglia di non retrocedere dopo aver lottato per un anno per riconquistare la serie B e così oltre 23mila paganti si recarono al botteghino per trasformare il principe degli stadi in una bolgia. Senza Coda squalificato, Terracciano e compagni affrontavano il Modena per una sorta di spareggio salvezza anticipato, un match da vincere ad ogni costo per evitare di recarsi a Cagliari con l'acqua alla gola e con una classifica ancora più deficitaria. Il colpo d'occhio dell'Arechi era eccezionale, settori tutti pieni per una squadra quart'ultima e che certo non era migliorata con Menichini in panchina. Proprio l'atteggiamento eccessivamente prudente del trainer di Ponsacco e degli undici calciatori scesi in campo ne scaturì però la partita forse più brutta della gestione Lotito-Mezzaroma, uno 0-0 da sbadigli con zero tiri in porta da entrambe le parti, errori tattici evidenti del mister e la conferma che Donnarumma, oggi tanto rimpianto, senza un partner di livello al fianco non era in grado di fare la differenza. Non a caso il migliore in campo in assoluto fu Gozzi, roccioso centrale difensivo del Modena che spadroneggiò per 90 minuti a cospetto dell'attaccante napoletano. I fischi del pubblico, assordanti, accompagnarono l'uscita dal campo della squadra per sottolineare una prestazione pessima, ingiustificabile e che rischiava di compromettere il discorso salvezza. Meno male che la Ternana pareggiò a Lanciano e che gli abruzzesi erano con un piede e mezzo fuori per le note vicende societarie. Ma prima di parlare di impresa dell'ex allenatore bisognerebbe ricordare tanti aspetti di quel girone di ritorno con troppi bassi e pochi alti..
Gaetano Ferraiuolo
