Contrariamente a quanto detto altrove con certezza qualche settimana fa salvo poi parlare di presunte anticipazioni mai date, la redazione di Granatissimi.Ottopagine ha sempre sostenuto che, pur essendoci una sorta di accordo con il Novara, Alessandro Bernardini aveva rinviato la firma con il club piemontese perchè sperava in un passo da parte della dirigenza della Salernitana. Dopo il botta e risposta a distanza tramite social (con Fabiani che disse a gennaio che nessun calciatore in scadenza avrebbe cambiato maglia se non a fine stagione), tra il giocatore e la proprietà semrbava essersi instaurato un clima di freddezza, almeno fino alle parole di Stefano Colantuono che chiese espressamente allo staff medico di recuperarlo in fretta "perchè si è sempre comportato da grande professionista ed abbiamo bisogno di tutti per raggiungere gli obiettivi". Meno di tre settimane fa, un po' a sorpresa, Bernardini è stato convocato in sede dal ds Fabiani per fare il punto della situazione e per provare a riaprire un discorso che sembrava apparentemente chiuso, come anticipammo lo scorso 24 aprile (clicca qui). La sua presenza durante l'inaugurazione di un club in provincia- scandita da tante rassicurazioni a quei tifosi che ne chiedevano con forza e stima la permanenza- era stata già emblematica, oggi è arrivata anche l'ufficialità: contratto di tre anni, ritocco verso l'alto dell'ingaggio, incentivi in base alle presenze e agli obiettivi della squadra, probabilmente anche la fascia di capitano.
Colonna della retroguardia, Bernardini è arrivato a Salerno in un contesto molto delicato della sua vita umana e professionale e proprio su questo tasto la società e la dirigenza hanno battuto molto al momento dell'incontro tra le parti, anticipato da una chiacchierata con l'agente e da una stretta di mano con Mezzaroma durante l'ultima presenza del patron in città per assistere agli allenamenti. La sua riconferma lascia presagire che, rispetto al passato, c'è la volontà di non perdere a parametro zero (vedi Nalini e Donnarumma) giocatori che non solo potevano tornare utilissimi alla causa granata in B, ma per i quali non c'è stata nemmeno l'occasione per rimpinguare le casse societarie. Incidenti di percorso dai quali tutti evidentemente hanno tratto insegnamento. Bernardini, comunque, sarà la colonna della difesa granata versione 2018-19, una retroguardia che ha già una base che definire ottima sarebbe riduttivo: Casasola è stata la sorpresa in positivo e può ricoprire quasi tutti i ruoli, Mantovani vuole restare ed è un giovane con enormi margini di miglioramento, Schiavi ha due anni di contratto e se sta bene è un lusso per la categoria, Pucino ha qualità di categoria superiore così come quel Vitale che quest'anno ha deluso le aspettative, ma che resta un patrimonio non di poco conto per i colori granata.
Sembra scontato l'addio di Monaco (troppo alta la cifra del riscatto), anche un eventuale- ma improbabile- divorzio da Tuia non rappresenterebbe un grosso probleme dal momento che l'attuale capitano rischierebbe di non essere comunque in titolare inamovibile in considerazione del fatto che i suoi colleghi hanno dimostrato di essere decisamente all'altezza. Con Popescu destinato al prestito in Lega Pro, servirebbe dunque una valida alternativa a sinistra e forse un altro centrale per rimpinguare la rosa numericamente, ma sono discorsi assolutamente prematuri: l'importante è che aver trattenuto ancora uno dei giocatori più forti della Salernitana.
Gaetano Ferraiuolo
