Salvo colpi di scena la Salernitana versione 2018-19 ripartirà da Angelo Fabiani e Stefano Colantuono. Al di là di un contratto che per entrambi scadrà a giugno del 2019, la società sembra intenzionata a proseguire sulla strada della continuità e ha comunicato ai diretti interessati la volontà di proseguire questo percorso lavorativo e di illustrare i programmi del futuro in un incontro che si terrà a Villa San Sebastiano entro la fine di questo mese utile a fare il punto della situazione e ad analizzare pro e contro di un'annata a tratti anonima, che non ha "rispettato" la promessa del progetto triennale, ma dalla quale sicuramente si può ripartire per regalare ai tifosi una grande Salernitana. Ds sulla carta, ma in realtà direttore generale, Fabiani è stato apprezzato per la sua capacità di prelevare giocatori importanti a parametro zero, di rispettare sempre il budget prefissato e di far entrare nelle casse circa 7 milioni di euro attraverso le plusvalenze, cifra destinata notevolmente ad aumentare se, come quasi certo, Sprocati dovesse firmare per un club di serie A ad un prezzo non inferiore al milione e mezzo. Giunto a Salerno nel gennaio del 2014 Fabiani riuscì a districarsi con esperienza e coraggio in una situazione davvero caotica e, dopo aver conquistato la vitoria del campionato grazie all'allestimento di una delle squadre più forti che abbia mai giocato in Lega Pro, si è stabilito a Salerno occupandosi praticamente di tutto, altra componente che ha spinto la proprietà a blindarlo per il futuro. Non era mai successo a Fabiani in carriera di restare in una piazza per così tanto tempo.
Per Colantuono, scelto quasi con coraggio esonerando Bollini che era pienamente- se non oltre- in linea con aspettative ed obiettivi- il discorso è leggermente diverso. Dopo Parma incassò la fiducia di tutti (spogliatoio compreso), ma molti parlarono di voci di possibili dimissioni, scelta che Lotito e Mezzaroma gli consigliarono di assumere eventualmente soltanto a fine stagione e che sarebbe stata accantonata anche in segno di rispetto per i numerosi componenti del suo staff (a tal proposito si vocifera di un possibile addio di Genovese). I risultati sono stati altalenanti, ma l'applauso della curva e l'ottima relazione dei calciatori fanno pendere l'ago della bilancia a favore dell'ex tecnico di Atalanta, Torino, Palermo e Udinese. Sarà Colantuono, però, a dettare qualche linea guida in più per non rivivere la stessa situazione di gennaio, quando dichiarò di essere stato insoddisfatto del mercato. Del resto pare che dietro il rinnovo di Bernardini ci siano state anche precise indicazioni del mister che, a sua volta, avrebbe già chiesto un grande attaccante, due centrocampisti di spessore, una valida alternativa a sinistra in difesa (ma in realtà nel ruolo potrebbe esserci Pucino) e un portiere di esperienza, mentre la dirigenza potrebbe chiedergli di consegnare una sorta di lista di riconfermati e partenti. Salvo colpi di scena andranno via Popescu, Radunovic, Adamonis, Kiyine, Della Rocca,Zito, Minala, Signorelli, Sprocati e forse Di Roberto, da valutare la posizione di Odjer e Vitale, mentre hanno poche possibilità di restare coloro che rientreranno dal prestito ovvero Cicerelli, Alex, Kadi e Rizzo, mentre Roberto potrebbe essere convocato per il ritiro
. A breve, insomma, inizierà a prendere forma la Salernitana del futuro, con indicazioni ben precise: cedere calciatori in presenza di offerte economicamente irrinunciabili (come detto il sacrificato di quest'anno dovrebbe essere Sprocati, diviso tra Roma, Empoli e Fiorentina) ripartendo però da una buona base, più accortezza nella durata dei contratti a calciatori non più giovanissimi, nessun investimento in categorie inferiori se poi, come spesso accaduto, chi arriva da giù è il primo ad andar via (Russotto, Kadi, Cicerelli, Caccavallo, tanto per fare degli esempi), dalla Lazio eventualmente solo giocatori già pronti e non certo dall'attuale Primavera che ha chiuso l'annata con la retrocessione.
Gaetano Ferraiuolo
