Prima il confronto di Claudio Lotito con la curva Sud, poi le parole di Marco Mezzaroma che hanno lasciato intendere che la Salernitana punterà a traguardi ambiziosi l'anno prossimo, ora le parole del direttore sportivo Angelo Fabiani che, senza troppi giri di parole, si è assunto la responsabilità dell'annata altalenante che si è appena conclusa analizzando, però, una serie di situazioni che alla lunga hanno inciso negativamente. Intervistato dalla redazione di Granatissimi.Ottopagine, il ds (riconfermato dalla proprietà e pronto a breve a confrontarsi con lo staff tecnico per stabilire le linee guida da seguire sul mercato) si è espresso così:
Direttore, come giudica il campionato disputato dalla Salernitana?
"Da addetto ai lavori non posso essere soddisfatto, abbiamo raggiunto la salvezza ma sarebbe esagerato dire che siamo felici. Ora ci tocca onorare queste ultime due partite, ci dispiace non avere fatto meglio rispetto alla passata stagione, ma guardando la classifica possiamo notare che alle nostre spalle ci sono club altrettanto blasonati come Cesena, Brescia e Pescara che hanno attraversato momenti molto difficili. La serie B riserva sempre sorprese, è imprevedibile e non tutto va come ti aspetti. Ritengo che la Salernitana aveva nelle corde una decina di punti in più che oggi ci avrebbero portato a fare ragionamenti diversi, ma i se e i ma non fanno la storia e quindi ribadisco quanto detto: abbiamo mantenuto la categoria, ma non siamo pienamente soddisfatti".
E' opinione diffusa che la squadra si sia indebolita a gennaio...
"Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, le squadre si costruiscono con un criterio e tenendo conto del problema della lista over. Vorrei fare una riflessione: gli attaccanti del Venezia, formazione che matematicamente è in corsa per la promozione diretta, hanno segnato meno dei nostri. Questo vuol dire che il problema non era nè la punta, nè il centrocampista, nè il difensore. La coscienza è pulita perchè riteniamo di aver dato tutto, poi in campo vanno i giocatori e si poteva certamente fare qualcosa in più"
Capitolo futuro: si riparte da Colantuono, Bernardini e....?
"Se non credevamo nel mister non gli avremmo fatto firmare un contratto biennale. Alcuni giocatori sono in scadenza, altri rientrano e li valuteremo insieme allo staff tecnico. Siamo felici che Bernardini sia rimasto con noi, quanto ai nomi che stanno circolando direi che è il classico gioco di procuratori che chiamano il giornalista per sponsorizzare l'assistito. Il calcio è un'altra cosa. Tuia? Tutti sono utili e nessuno è indispensabile. Abbiamo contattato il procuratore senza ricevere ancora risposta, attraverso il calciatore abbiamo sollecitato le parti affinché ci possa essere un incontro. Nessuno deve giocare a nascondino"
Un'eventuale partenza di Tuia potrebbe far da preludio alla permanenza di Monaco?
"C'è una clausola che potremmo decidere di rispettare. Le cifre sono importanti, ma faremo delle valutazioni anche in questa direzione"
In questi anni ci sono state molte plusvalenze: stavolta potrebbe essere Sprocati il sacrificato?
"Quanto dite conferma che non è assolutamente vero che non abbiamo un parco giocatori di proprietà e di valore. In questi anni abbiamo venduto a cifre importanti Gabionetta mandandolo a giocare in Cina, non dimenticherei Empereur e Caccavallo, le stesse plusvalenze realizzate con Coda e Donnarumma. Tutti presi a parametro zero e venduti a cifre importanti. In rosa ci sono elementi di grande prospettiva come Mantovani e Sprocati, ancora sotto contratto con noi"
Come giudica il lavoro svolto con il settore giovanile in questi anni?
"Quando c'è un fallimento si perde la matricola e quindi si svincolano tutti i calciatori. Ripartire da zero non è mai semplice, Lotito e Mezzaroma furono costretti in tempi strettissimi ad allestire la squadra Juniores. Le basi si costruiscono negli anni, non si improvvisa nulla e bisogna dare il tempo ai giovani calciatori di formarsi per poi arrivare in prima squadra. Devo dire che intravedo alcuni elementi con buone potenzialità e che lasciano ben sperare per il futuro. Sento tanto parlare dei vivai delle gestioni precedenti, fatta eccezione per D'Ambrosio, Fusco e Molinaro non mi sembra che ci siano stati campioni che sono rimasti stabilmente in A. Salernitani come Russo, Avallone e Grassadonia sono diventati grandi partendo altrove. Chi giudica e parla dovrebbe prima informarsi e conoscere la realtà dei fatti"
Cosa pensa del confronto tra la curva e Lotito?
"Probabilmente Lotito ha accolto l'invito di alcune persone che volevano avere un confronto. Tutti hanno voluto rimarcare gli aspetti negativi di questa situazione, in realtà bisognerebbe sottolineare che ci ha messo la faccia lanciando un segnale distensivo e positivo a tutto l'ambiente. Il personaggio Lotito lo conosciamo bene, mi chiedo perchè parte dell'ambiente e della stampa vada sulla forma e non sui contenuti: che differenza c'è tra parlare apertamente di obiettivi importanti e coniare lo slogan del risultato garantito? Si cerca la polemica a tutti i costi, gli stessi tifosi hanno commentato con ironia gli articoli pubblicati anche a livello nazionale e che parlavano di un Lotito respinto e mandato via. I fatti sono completamente diversi e i diretti interessati lo sanno. Certo, ci può stare qualcuno che ha fischiato così come una parte del pubblico ha applaudito. La verità è che Lotito andrebbe conosciuto meglio, ha a cuore le sorti della Salernitana e insieme a Mezzaroma mi sembra che abbiano fatto cose importanti".
Lei ritiene dunque che parte dell'ambiente sia ostile?
"Lo zoccolo duro è la forza della Salernitana e sa perfettamente come stanno le cose, altri criticano perchè covano odio e si divertono dietro alle tastiere. Ci sono pseudo opinionisti e personaggi che non vogliono il bene della Salernitana. Possibile che in 100 anni i presidenti, i direttori sportivi, i calciatori e gli allenatori erano sempre inadeguati? Vogliamo chiederci se forse non c'è altro a monte che ha impedito alla Salernitana di arrivare in alto? Non mi riferisco alla tifoseria, la parte sana del mondo del calcio. Ci sono, però, situazioni che non mi piacciono e a Salerno si tende sempre a guardare il bicchiere mezzo vuoto. Non sarebbe meglio remare tutti dalla stessa parte limitandosi alla critica oggettiva e costruttiva?"
Come si fa a convincere la gente che la multiproprietà non incide sulla programmazione?
"Noi non dobbiamo convincere nessuno, contano i fatti. Immaginiamo quale scenario ipotizzano queste persone: il presidente mette a disposizione il budget, poi va dal direttore sportivo e gli dice che in A non vuole andare. Successivamente il direttore sportivo va da un signor professionista come Colantuono che accetta di giocare per non vincere. Poi si chiamano tutti i giocatori e si dice che oltre la salvezza non vogliamo andare appositamente: quale mente contorta può partorire un'idea del genere? Sono stupidaggini che mi sono anche scocciato di commentare. Per un imprenditore la serie A comporterebbe enormi vantaggi, figuriamoci se Lotito e Mezzaroma vogliono accontentarsi della B. Siamo stanchi di queste nefandezze, come dicevo prima quest'argomento sta a cuore guarda caso a coloro che odiano la Salernitana e covano rancore. Faccio una riflessione: possibile che da 4 anni appena Lotito esce dalla tribuna le stesse persone gli fanno la domanda sul calo di spettatori? Evidentemente non vedono l'ora che arrivi una risposta "piccata" per poi ricamarci una settimana intera e fare polemiche. Non va bene, ci sono poveri uomini privi di cervello"
I tifosi invocano maggiori iniziative di marketing...
"Sicuramente il centenario ci permetterà di festeggiare la Salernitana, ma anche in questo caso sento tante cose strane: c'è chi dice che bisogna riconsegnare la squadra al sindaco, c'è chi ipotizza l'azionariato popolare. Dove erano tutti questi signori quando la Salernitana ripartiva dal basso? Casualmente in concomitanza col centenario escono tutti allo scoperto, forse a caccia di pubblicità. I 100 anni di storia saranno onorati con una festa, iniziative culturali e una maglia celebrativa, ma anche su questo vedo delle strumentalizzazioni eccessive"
Chiudendo col mercato: Bellomo dice di aver già firmato un precontratto...
"Quando si parla di mercato si vedono sempre cose strane. Stamattina leggevo che si diceva che abbiamo perso Deli, forse chi ha scritto l'articolo dimentica che il calciatore è stato immediatamente aggregato al ritiro quando la Paganese non era stata iscritta al campionato. Poi gli azzurrostellati hanno risolto i loro problemi e hanno preferito cederlo al Foggia. Quanto a Bellomo la situazione è molto chiara: abbiamo fatto un'operazione ad ampio raggio con l'Alessandria che ci ha permesso di prendere Casasola a parametro zero. E non mi sembra che stia facendo male..."
Redazione Sport
