Capuano, tra rimpianti e sogni di mercato: "Grande prova"

Bellomo obiettivo principale: "L'ho allenato lo scorso anno alla Samb ed era come Xabi Alonso"

Salerno.  

Sentiva particolarmente la sfida con la Salernitana, anche se soltanto amichevole. Ed Eziolino Capuano, neo tecnico del Rieti, non ne ha fatto mistero nell’immediato post-gara del match dell’Arechi. «Ancora una volta mi sono seduto nella prima panchina, mi sarebbe piaciuto andare nella seconda. Forse, però, non sono all’altezza. Stavolta hanno chiamato tutti, tranne me. Forse sapevano che ero già impegnato. Ma non c’è problema. Personalmente ritengo che per un allenatore le motivazioni sono paragonabili a una bravura elevatissima, ma non si è mai pensato che Capuano possa diventare l’allenatore della Salernitana». Il test contro i granata è servito anche per fare il punto di mercato e valutare i possibili obiettivi da trattare per il suo Rieti. «Ci servono necessariamente 5-6 elementi di spessore che ci possano dare esperienza. Oggi in campo avevamo un ’96 che era il più anziano. La Salernitana ha tanti giocatori, spero venga Bellomo che, a mio parere, non è un giocatore che deve giocare 8’ in questa squadra. È un fuoriclasse. L’ho allenato lo scorso anno a San Benedetto ed era come Xavi Alonso. Oppure Kalombo sempre se il suo procuratore è d’accordo a mandarlo in una squadra allenata da Capuano. Ma penso che qualsiasi giocatore della Salernitana sarebbe un lusso. Signorelli, ad esempio, o Odjer. posso fare tanti nomi. Vuletich? Magari…».

Nonostante tutto la giovane età, la squadra laziale non ha affatto sfigurato, mettendo in evidenza ottime individualità. «Alleno un manipolo di ragazzini ma abbiamo fatto una buona figura, coprendo discretamente il campo. Mi ritengo molto soddisfatto, ho avuto delle indicazioni anche se penso che ci sia da lavorare tantissimo. Sono più arrabbiato per il gol preso, non tanto per la traversa. Perché quello non è un gol che prendono le squadre di Capuano. Questa banda di ragazzini è andata in campo in maniera composta, ordinata, penso che abbia fatto una buona partita. Con l’onestà che mi contraddistingue non me lo sarei mai aspettato. Ma giocare contro una squadra di Capuano non è mai semplice».