Salernitana, crisi Micai: Gregucci deve recuperare il numero 1

Il tecnico dovrà lavorare molto sull'aspetto mentale per rilanciare il portiere

Salerno.  

A fine gara è uscito dal campo con le braccia al cielo, in segno di scuse verso la tifoseria della Salernitana. Un gesto che non è bastato a evitargli la bordata di fischi che l’ha travolto insieme al resto della squadra. Alessandro Micai, sfortunato protagonista del derby contro il Benevento, non sta attraversando il suo miglior momento all’ombra del castello d’Arechi. Il grave errore commesso contro i sanniti è costato la sconfitta ai granata e una pioggia di critiche all’ex portiere del Bari. «Vorrei dare forza al mio portiere e dirgli che in questo momento ha la mia fiducia. Ha dimostrato di essere un buon portiere in tante circostanze. Forza Ale, lavorando verrai fuori da questo momento», ha detto Gregucci al termine della sfida contro i giallorossi, confermando la sua fiducia a Micai e provando a fargli da scudo.

L’estremo difensore, in effetti, era stato uno dei migliori nella prima parte di stagione. Le sue parate (su tutte quella contro il Verona) avevano portato punti pesanti alla Salernitana che in estate puntò tutto sul 25enne, facendogli firmare un contratto di cinque anni. Giornata dopo giornata, però, il portiere nativo di Mantova sembra aver perso quella sicurezza che aveva caratterizzato l’inizio della sua avventura in granata. A Venezia le prime avvisaglie quando respinse con un intervento difettoso un calcio di punizione, consentendo a Domizzi di ribattere in rete. Una parabola discendente che, nelle ultime due gare all’Arechi contro Lecce e Benevento, ha toccato il punto più basso. Già nella sfida contro i salentini Micai non era sembrato impeccabile sulla conclusione dalla distanza di Mancosu che valse l’1-0 alla squadra di Liverani. Incredibile, poi, l’errore commesso nel derby che, dopo due interventi provvidenziali, ha spianato la strada al successo dei giallorossi. Un momento “no” che Micai deve riuscire a superare in fretta, ritrovando quella sicurezza tra i pali che aveva incantato il pubblico dell’Arechi. Un'altra mission importante per Angelo Gregucci.