Stoccata di De Luca a Lotito: «Salerno merita di più»

Il governatore della Campania all'Arechi per il sopralluogo in vista delle Universiadi

Salerno.  

«Credo che dovremmo fare un punto con Lotito e chiedergli in via ultimativa che cosa vuole fare». La stoccata alla proprietà della Salernitana arriva direttamente dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca. L’ex sindaco, all’indomani della sconfitta subita dai granata contro il Crotone, ha effettuato un sopralluogo allo stadio Arechi per toccare con mano lo stato d’avanzamento dei lavori in vista delle Universiadi. Ma la visita si è trasformata anche nell’occasione per tornare sul momento che sta attraversando il cavalluccio marino, ieri contestato a voce alta dal pubblico dell’Arechi. «Il pubblico è da serie A – ha affermato De Luca -. Ovviamente rischia di scoraggiarsi e disamorarsi. Non so se ci sia un’alternativa», ha però chiarito il governatore della Campania, riferendosi alle vicende societarie. «Qui non ne vedo molte. Uno dei problemi che abbiamo in città è questo. Diciamo “Lotito, Lotito, Lotito” ma poi ci sono altri soggetti interessati, disponibili ad investire?». De Luca ritiene che, al momento, «il problema sia di programma sportivo, societario, di organizzazione della squadra». Gap che sta frenando le ambizioni del popolo salernitano nell’anno del centenario. «Salerno merita qualcosa di più.  C'è un problema di organico, non so se anche di guida della squadra ma la città chiede di non soffrire e di fare campionati di qualità. È un secolo di storia, un evento per tutta l'Italia».

L’ex primo cittadino di Salerno ha, poi, parlato anche delle Universiadi e, in particolare, dei lavori all’Arechi che ospiterà il torneo di calcio. «Sarà uno stadio bellissimo, c’è già un tappeto meraviglioso. È uno dei pochi campi d’Italia dove si può giocare in queste condizioni. Potrà essere un bell’evento per rilanciare il movimento sportivo, i valori di solidarietà. Non dimentichiamo che parliamo di Universiadi, cioè dell’incontro tra ragazze e ragazzi che stanno nelle università di 170 Paesi del mondo che avranno modo di incontrarsi anche tra paesi che sono in guerra l’uno con l’altro. Sarà anche un’occasione di promozione turistica del nostro territorio».