Playout, Vigorito: «Abbiamo salvaguardato risultato del campo»

Il patron del Benevento: « Se l'autorità competente sospenderà la delibera, i play-out si faranno»

«Insieme ad altri membri del Consiglio Direttivo della Lega di B abbiamo pensato che, siccome la sentenza ha retrocesso il Palermo in serie C e siccome c’è una sentenza di qualche anno fa che, sulla base dell’articolo 22 delle Noif dice che bisogna salvaguardare il risultato del campo, abbiamo pensato che si dovessero annullare i play-out». Così il presidente del Benevento e membro del Consiglio Direttivo della Lega B, Oreste Vigorito ha commentato il “caso Palermo” intervenendo telefonicamente nel corso di DerBy (in onda ogni venerdì alle 21 su 696 TV OttoChannel). «Non vogliamo fare una nuova regola ma applicare questa sentenza. Inizialmente tutti hanno contestato questa scelta, ma la questione non è stata risolta in 24 ore. Anche gli altri sono andati a chiedere pareri legali. Se l'autorità competente sospenderà la delibera, i play-out si faranno. Ma il discorso si è ridotto a due squadre tenendo fuori le cinque qualificate ai play-off. I consiglieri di B hanno dimostrato che si possono raggiungere risultati dove la giustizia sportiva non arriva. Abbiamo fatto ciò che reputavamo giusto, su questo posso esserne sicuro, lanciando un messaggio chiaro al palazzo dicendo che siamo stanchi di aspettare sempre l'ultimo giorno, di vedere partite che si rinviano. Il calcio è del popolo. Ho detto chiaramente nel corso della riunione che se dovessimo ancora scontrarci con queste realtà, con qualche presidente che gioca con i soldi o la passione o altri che speculano con i soldi del monopoli, io non ci sto più».

Vigorito ha, poi, aggiunto: «Sono molto sconcertato. Da anni ci sono delle evidenti lacune nel sistema calcio e ogni tanto esce la punta di un iceberg che ha delle radici ancora da scoprire. Come ben sapete faccio parte del direttivo di Lega B. Posso dire con serenità che lo spirito che ha portato il direttivo della Lega di B a prendere una decisione difficile era quello di applicare una sentenza, sia pure di primo grado, nella quale si parlava della retrocessione all’ultimo posto del Palermo e quindi con delle motivazioni molto pesanti che dovranno essere riconfermate in appello ma che vedevano anche la provvisoria esecuzione. Ci siamo trovati di fronte a un bivio enorme: aspettare il secondo grado di giudizio significava penalizzare un’intera Lega e cinque squadre che avevano maturato il diritto a disputare i play-off. Non aspettarlo significava applicare il concetto dell’esecutività di una sentenza.  Per tale motivo abbiamo applicato il concetto dell'esecutività della sentenza. Si è scelta questa strada, visto che la giustizia sportiva ha impiegato oltre un anno e che si parla di presunti illeciti di tre stagioni. Al di là della sorpresa di dove fossero gli organi di controllo, non ci sembrava che potessero esserci dubbi sull’applicazione della sentenza, sia pure di primo grado, per non penalizzare una B che si apprestava a vivere un’altra estate turbolenta».