Salernitana, Ventura: «Tanti dubbi, J.Stabia ottima squadra»

Il tecnico alla vigilia del derby: «Vogliamo regalare una gioia ai nostri tifosi»

Salerno.  

Gian Piero Ventura incontra la stampa alla vigilia della trasferta di Castellammare di Stabia.

Cerci e Firenze fuori dai convocati, perché?

Cerci e Firenze restano a Salerno a lavorare ma stanno bene. Qualche dubbio c’è ma dovuto a condizioni di salute. Abbiamo un po’ di virus. Non voglio dire, altrimenti agevolo ma almeno 4-5 che sono messi non benissimo.

Quanto peserà l'assenza dei tifosi?

La scelta di stare fuori, lo dico tra virgolette, non mi ha sorpreso. In parte la condivido. Penso che sia stato fatto un errore prima. Appartengo ancora alla generazione per cui il calcio deve essere un gioco, un piacere. Mi è sembrata una forzatura, capisco i tifosi che sono rimasti delusi. Speriamo di fare bene per fargli un regalo.

Ci può essere un cambio in relazione all'avversario?

Secondo me enfatizziamo troppo queste cose. A Cremona abbiamo giocato con tre centrocampisti e avevamo il vertice alto. Dipende da come uno sta in campo e dai giocatori che hai a disposizione. Se giocano 4-2-3-1 cambia qualcosa per noi, dobbiamo rifletterci anche. Siamo in grado di affrontare chiunque, ma molto dipende da come si schiereranno. 

Che squadra è la Juve Stabia?

Mi stupisce molto la posizione di classifica della Juve Stabia. Ho visto dei filmati e sinceramente ho visto dei giocatori molto interessanti, pedine importanti in proiezione futura. Alcuni sono veramente bravi, hanno valori tecnici molto maggiori di quanto pensassi e di quanto crede la gente in generale. Ho incontrato squadre con valori tecnici inferiori rispetto alla Juve Stabia. Il derby è sentito qui. Sono partite speciali. A Roma, ad esempio, lo senti e lo sentono anche i giocatori. Questo non te lo so dire ma man mano che ti avvicini al derby lo senti. I tifosi si aspettano una partita importante per cuore e partecipazione. Io mi aspetto una sfida importante.  

Si riparte dopo la terza sosta stagionale. Nell'ambito del processo di squadra che step si aspetta?

Mi auguro che facciano un altro passo avanti. Ma voglio parlare di calcio. Quando siamo partiti per San Gregorio Magno, avevamo come primo obiettivo la necessità di creare un gruppo. E ci siamo riusciti. Ora la squadra ha una fisionomia, un suo modo di essere. Il passaggio successivo è che deve esserci maggiore personalità tecnica, assumersi delle responsabilità, non puoi più fare solo il compito. Ecco dove si scontra la differenza tra richiesta e risposta. Le somme le devo tirare a marzo. Se a marzo non siamo squadra, vuol dire che l'obiettivo non è stato centrato, se invece lo siamo, abbiamo centrato l'obiettivo.

Ha già le idee chiare su ciò che si dovrà fare a gennaio? 

Se uno non ce le avesse, vuol dire che dovrebbe fare un altro lavoro. Assolutamente sì, ma già da un po'. Poco e tanto mi sembrano due brutte parole, c'è da fare nella media.

Come valuta la fase offensiva?

Noi calciamo troppo poco in porta e i numeri offensivi non sono buoni. Dobbiamo avere pazienza. 

Come ha ritrovato i Nazionali?

Sono reduci da virus anche loro, ma stanno bene. 

Djuric gioca titolare?

È uno dei dubbi che abbiamo. Finché eravamo contati non avevo dubbi, oggi sono contento che finalmente ho dei dubbi. È giusto che ci sia finalmente la competizione che porta in un gruppo sano la voglia di migliorarsi. Ma questo è riferito a tutte le coppie: Lombardi-Cicerelli, Lopez-Kiyine. Non è detto che se uno va a dieci e uno va a sette, devo far giocare quello che va a sette.

Jaroszynski potrebbe giocare da esterno alto?

Lasciamolo dov'è, così facciamo crescere anche Pinto che secondo me può essere un pezzo di futuro. Non dobbiamo accelerare i tempi. Abbiamo fatto l'errore di lanciare Cerci dopo poche partite e avete visto il risultato, ora sta lavorando come non mai e ho la speranza di ritrovarlo.

Si aspettava tempi così lunghi per Cerchi?

Non ne avevo la più pallida idea, come tutti i calciatori ha buttato via del tempo. Poco meno di mezzora fa mi ha detto 'sto ritrovando le gambe'.