La Salernitana interrompe il silenzio stampa che durava da due partite. Gian Piero Ventura incontra i giornalisti per presentare la sfida di domani sera contro il Crotone.
Cosa sta succedendo a questa squadra?
È difficile. È un momento inaspettato, anche non positivo, che con calma dobbiamo riprendere con i giocatori, con la loro salute e condizione fisica e con i pregi e i difetti che abbiamo. È evidente che quando noi abbiamo avuto un momento di difficoltà, abbiamo fatto un mese un mese e mezzo giocando con dodici giocatori, questo lo paghi. Cerci ci abbiamo messo tre mesi per metterlo in condizione, ha fatto due partite amichevoli e nella seconda ci aveva aperto il cuore perché stava ritornando, l'allenamento successivo ha preso una ginocchiata e sono dieci giorni che non cammina. E quando riprenderà dovrà ripartire da zero. Cicerelli in settimana ha avuto la febbre. Sono i mali di stagione ma sono tanti. Akpa Akpro ha fatto zero minuti di allenamento, Giannetti gli si è girata la caviglia. I numeri negativi vanno a incidere con la tranquillità e la serenità.
Cosa è successo a Cittadella?
Ero tra lo sconcertato e il deluso. Non mi ricordo di aver mai visto una partita del genere. Ero arrabbiato e ho detto loro che lo ero, volevo vedere se avessero voglia di tornare a giocare. Gli ultimi tre minuti, poi, sono stato costretto ad andare via per un bisogno fisiologico.
Ventura avverte attorno a sé la stessa fiducia di maggio scorso?
Assolutamente sì. Non credo ci sia alcun tipo di problema nel rapporto. Se mi chiedi "sei soddisfatto", assolutamente no. Voglio vedere qualche segnale. Questa settimana abbiamo fatto due allenamenti fatti come a San Gregorio Magno. Questo mi ha risollevato. Poi guardavo e mi rendevo conto delle assenze. Ora li ho convocati tutti, poi faremo le scelte.
Parla di mercato?
Ho avuto un colloquio con i tifosi proprio per chiarire alcune situazioni e credo che loro abbiano capito. È vero che ci hanno tolto un sacco di punti ma è anche vero che qualcosa in più dovevamo farlo. Se c'è la possibilità, ma questo non dipende da me, io ho le idee chiare. Ai tifosi ho fatto un esempio: se un giocatore che voleva venire a Salerno vedeva la partita con il Benevento, probabilmente sarebbe venuto anche per qualcosa in meno. Ma c'è da fare i conti anche con gli aspetti ambientali che possono condizionare un giocatore. Io ho le idee chiare, assolutamente sì.
Il Crotone è un crocevia?
Sono tutti crocevia quando sei reduce da un periodo non buono. Come era l'Ascoli, lo è questa contro una delle migliori squadre del campionato, è un test difficile. Mi fa rabbia affrontarla in emergenza. Una strage così non me la ricordo in tutta la carriera. Ne recuperi uno, ne perdi quattro. Giannetti domenica ha finito la partita, martedì fermo e resterà fermo. Diventa obiettivamente difficile. Per assurdo abbiamo dato continuità nell'emergenza. Oggi non c'è l'emergenza ma non posso dare continuità.
La società ad aprile ha detto di puntare alla serie A, a lei non è stato chiesto. Questo aspetto va chiarito...
Non voglio entrare nel merito al passato, entro in merito al presente. Noi siamo una squadra che ha potenzialità e difetti. Abbiamo lasciato sicuramente punti per strada ma le prestazioni non sono mai state di altissimo livello. In alcuni spezzoni si sono viste le potenzialità.
Dal punto di vista mentale ritiene che il ritiro abbia fatto bene al gruppo?
Non era un ritiro punitivo, era un modo per far recuperare qualcuno. I medici sono stati bravi perché martedì sette giocatori non c'erano. Oggi quei sette, facendo terapia, lavoro specifico, antibiotico, piscina, sono nella lista dei convocati. Quanto sfruttabili, lo vediamo. Il ritiro ha permesso di recuperare un po' dal punto di vista fisico e mentale.
Kiyine e Dziczek?
Kiyine è vero che ha avuto un momento difficile. Per Patrick dobbiamo vedere quale è la partita migliore dal punto di vista tattico per metterlo in condizione di non toppare la prima partita. Se non è oggi, è domani...
