È un giorno triste per la Salerno sportiva che piange la scomparsa di Pasquale Casillo. Il “re del grano” si è spento nella notte all’ospedale di Lucera. Aveva 71 anni. Il mondo del calcio lo ricorda anche per esser stato uno dei primi “multi-patron” a detenere più club contemporaneamente. A Salerno arrivò agli inizi degli anni Novanta: la società granata, rilevata dal compianto Peppino Soglia, era reduce dalla retrocessione in terza serie dopo lo spareggio di Pescara con il Cosenza. Nella stagione ’93-94 fu “don Pasquale” a portare in granata Delio Rossi, tecnico emergente che arrivava dal settore giovanile del Foggia ma che all’ombra dell’Arechi fu capace di aprire un ciclo che ha fatto la storia. Al primo colpo l’allenatore centrò la promozione in serie B, dopo aver vinto la finale play-off con la Juve Stabia al San Paolo. Nell’ottobre successivo Casillo passò la mano ad Aniello Aliberti. Ma quella Salernitana ch’era nata poco più di un anno prima - tra le contestazioni - in ritiro a Lagonegro arrivò ad un passo dalla promozione in serie A, sfumata soltanto all’ultima curva a Bergamo. Traguardo che, sempre con Rossi in panchina ma senza Casillo, sarebbe stato centrato tre anni dopo. Storia che appartiene al passato e che oggi vede uscire dalla scena uno dei suoi attori.
Salerno piange Casillo, il patron che portò Rossi all'Arechi
L'imprenditore di San Giuseppe Vesuviano si è spento nella notte a 71 anni
Salerno.