Salernitana-Reggiana, rabbia emiliana: «Enorme ingiustizia»

Il sindaco di Reggio Emilia: «Incomprensibile il silenzio dei vertici della serie B»

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Non si placano le polemiche sulla "partita fantasma" Salernitana-Reggiana. Dalla città emiliana continuano a piovere accuse sia sul club di Lotito e Mezzaroma che sulla Lega B. Dopo la presa di posizione della società emiliana, anche il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi ha commentato l'accaduto. «La Reggiana ha 18 positivi al Covid fra i giocatori e altri 5 nello staff. Sino a ieri erano 29. La squadra non scenderà in campo a Salerno e perderà 0-3 a tavolino. Mentre molti dirigenti anche di altre squadre invocavano la sospensione della partita nulla si è udito dai vertici del calcio italiano di serie B. Tutto questo è incomprensibile. Ci sono i regolamenti ma ci sono anche il buon senso e lo spirito sportivo che suggerisce di non infierire contro un avversario che lotta contro un virus mortale. Di questi ultimi due, in questa brutta vicenda, non c'è traccia alcuna», il messaggio postato sui social dal primo cittadino che fa eco a quanto affermato dal ds reggiano Doriano Tosi. «Abbiamo subito un'ingiustizia che non ha eguali, tutti hanno fatto finta di niente, ignorando la situazione di emergenza», il pensiero del dirigente che ha evidenziato anche come l'Asl di Reggio Emilia abbia intimato al club di restare a casa e di rispettare la quarantena. Una tesi che sarà portata avanti anche nelle sedi giudiziarie: la Reggiana, infatti, in caso di sconfitta a tavolino da parte del giudice sportivo, è intenzionata a presentare ricorso, facendo leva proprio sulle «cause di forza maggiore» (18 calciatori ancora positivi) che hanno reso impossibile la partenza per Salerno.