Il consiglio federale ha certificato lo stop alle multiproprietà nel calcio italiano. Nella riunione, aperta alle 12, è stato approvato all'unanimità "il divieto di qualsiasi partecipazione societaria in più di un club professionistico con l’obbligo di tempestiva dismissione, a pena di decadenza dell’affiliazione, per quelle società che dovessero salire in Lega Pro dalla Serie D. Per i casi esistenti, attraverso una disciplina transitoria, si è dato tempo per la dismissione entro l’inizio della stagione 2024/2025". La Salernitana è al lavoro con il trust per il cambio di proprietà ed è attesa per le offerte.
“Abbiamo stabilito per il futuro il divieto assoluto di qualsiasi multiproprietà e sancito il principio per gli unici due casi ufficiali esistenti (Bari e Mantova, ndr), concedendo più di due anni e mezzo di tempo per avviare un percorso di cessione di una delle due società", ha affermato il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, che rilancia la riforma dei campionati. "Siamo a buon punto, a ottobre faremo un ulteriore approfondimento con le componenti federali. - ha aggiunto il massimo dirigente FIGC - Capienze stadi? Aspettiamo il provvedimento per il 75 per cento, che è già un buon risultato, mi aspetto che si arrivi in tempi rapidi al cento per cento, come già avviene in quasi tutta Europa". Il consiglio federale si era aperto con Claudio Lotito escluso dalla partecipazione.
