Pasquale Marino ha presentato Salernitana-Frosinone: “Cerchiamo di giocare come sappiamo. Abbiamo l’obiettivo di fare una grande partita contro un avversario di livello, vogliamo prepararla bene, con la cura dei dettagli, cercando di sbagliare di meno anche perché non avremo troppo tempo per rimediare. I playout sono un’opportunità. All’inizio pensavo che a dodici punti potesse arrivare la salvezza diretta ma tanti risultati a sorpresa hanno fatto alzare la quota. Sarà importante partire col piede giusto ma queste partite si giocano sui 180’ e l’approccio deve essere propositivo. Qualche volta non l’abbiamo fatto per nostra mancanza ma anche per meriti degli avversari. Poi sta a noi cercare di fare la partita, rischiare poco e cercare di far male.
Esperienza? Vivo alla giornata, il problema mio non è il futuro. Ora la cosa più bella è portare la nave in porto. Poi c’è tempo per pensare al futuro. La situazione era delicata quando sono arrivato ed il rischio era forte di non arrivare al playout. Abbiamo vissuto tante partite da dentro o fuori. L’aspetto psicologico è stato fondamentale anche grazie all’aiuto dei ragazzi.
Aspetto psicologico? Giocare i primi 90’ davanti al nostro pubblico sarà importante. Il pubblico ci ha sempre dato attaccamento e ci ha sorretto, dimostrando di tenerci a questa squadra e vorremmo darci una soddisfazione, un’impresa che meritano.
Ritiro condiviso con i ragazzi
Si parte con il ritiro anticipato nella giornata di ieri: "Scelta condivisa con la società e con i calciatori per stare insieme". Poi lo sguardo al Frosinone: "Ha calciatori importanti, bravi a dribblare l’uomo. Hanno cambiato modulo e noi abbiamo provato anche le contromosse su quelle che saranno le loro scelte. Noi però non cambieremo fisionomia soprattutto quando avremo il pallone tra i piedi.
Trequartista? Ci sono calciatori che giocano per la squadra e non serve sempre chiedere gol. In quella posizione, ad esempio, con il Mantova Verde ha fatto una partita importante, sacrificandosi tanto nelle due fasi. Ci vuole applicazione da parte di tutti. Ogni partita bisogna valutare tanti aspetti, pensando allo stato di forma, all’entusiasmo, alla fiducia. Il gruppo ha sempre risposto bene, penso anche a Soriano e Cerri che sono subentrati a Cittadella, segnale del gruppo unito.
Simy? Quando sono arrivato non ho avuto alcuna preclusione sui calciatori in rosa dalla società. Mi sono accorto che meritava una chance ed è stato bravo lui a gudagnarsela e meritarla”.