Tanti auguri Salernitana: 106 anni e una nuova sfida da vincere insieme

L'ultracentenario vecchio cuore granata batte all'impazzata (e chiede in silenzio unità)

tanti auguri salernitana 106 anni e una nuova sfida da vincere insieme
Salerno.  

“Come un bel film che lascia tutti senza parole”. L’augurio più dolce che c’è nel momento sportivo tra i più complicati dei tuoi 106 anni di storia. La Salernitana aggiunge un numero in più alla sua carta d'identità. 19 giugno 1919, tatuaggio sul cuore non solo per una società ma per una città e per un popolo intero nato e cresciuto a pane e pallone. La Salernitana dice 106, dà nuova energia a quel vecchio e malandato cuore ultracentenario che continua a battere all’impazzata. Nonostante i contraccolpi sportivi, nonostante i graffi e le cicatrici a suon di carte bollate, colpi bassi della politica del pallone e le spaccature che lasciano i segni.

Ecco, se potesse parlare, dalla bocca della Bersagliera uscirebbe una sola parola: unità. E’ il messaggio che Sua Maestà lancerebbe all’intera tifoseria in vista di un finale di stagione così delicato. Perché al netto delle posizioni intransigenti, dei cammini e pensieri ideologici opposti a chi ha ormai mandato al tappeto il calcio italiano con scelte folli e scellerate, sacrificando più volte l’equità del sistema, ora la Salernitana ha necessità di sorreggerti forte al bastone del tifo. La sfida di ritorno all’Arechi con la Sampdoria di domenica sera sarà una finalissima, un’occasione da non cestinare come calcisticamente fatto da quasi due anni, rinunciando prima quasi senza lottare alla serie A e ora mettendo a repentaglio anche la cadetteria. Perdere la serie B sarebbe mettersi alle spalle un patrimonio importante. Ripartire dalla serie C rischierebbe di aprire vecchi fantasmi che il popolo granata non merita.

E allora chissà, se mentre la Bersagliera soffierà forte sulle sue 106 candeline, il desiderio da esprimere non possa essere proprio quello di ritornare a viaggiare compatti. Salvare la B e poi la ripartire. Tutti insieme. Il vecchio cuore granata, seppur silenziosamente, se lo augura.