«Controllo la cassa, siamo della Sisal», e sparivano coi soldi

Avevano preso di mira due ricevitorie irpine. Sono state fermate dai carabinieri.

Accusate di truffato per quattromila euro due ricevitorie irpine. Le indagini dei carabinieri, coordinate dai carabinieri della compagnia di Montella, hanno permesso di identificare le presunte truffatrici: romene che abitano in provincia di Roma.

Montemarano.  

 

di Andrea Fantucchio 

Una truffa coi fiocchi. Ci sono cascati i proprietari di due ricevitorie irpine, una si trova a Montemarano e l'altra a Torella dei Lombardi. Secondo gli investigatori una ha contatto le vittime a telefono: «Sono della Sisal (azienda estranea alla vicenda), con una collega dovremmo controllare i vostri terminali per le scommesse online. Le verifiche sono essenziali per evitarvi disagi con gli apparecchi elettronici».

L'appuntamento è stato fissato giorni dopo. I commercianti hanno raccontato che, durante le ispezioni, le due truffatrici si sono fatte accreditare dei soldi su delle carte prepagate per “testare”, questo almeno è quanto assicuravano, il sistema elettronico di pagamento. Nella prima ricevitoria hanno incassato 1900 euro e nella seconda 2000. «I soldi - hanno assicurato le due donne - entro poche ore saranno restituiti e vi daremo l'esito della verifica». Come potete immaginare le indagate non hanno mai mantenuto la parola e sono sparite. Quando i commercianti le chiamavano a telefono il numero risultava sempre occupato.

Così le vittime della truffa hanno fatto scattare le indagini rivolgendosi a carabinieri. Le denunce sono state raccolte dai militari di Montemarano e Torella dei Lombardi, l'inchiesta delegata per competenza territoriale alla compagnia di Montella, guidata dal comandante Rocco De Paola. I militari, grazie anche al supporto di un consulente informatico e alla collaborazione delle aziende delle carte prepagate, sono riusciti a ricostruire i movimenti di denaro. E, grazie al database dell'Arma, sono risaliti ai profili delle due indagate: una 27enne e una 35enne, entrambe romene e con residenza in provincia di Roma.

La 27enne aveva già un imponente curriculum alle spalle: una serie di truffe, spesso usando stratagemmi simili a quelli adoperati in Irpinia. Dopo l'identificazione per entrambe le indagate è scattata la denuncia per truffa.