Con Carmine Giardino, per tutti il maestro, se ne va un simbolo o meglio una vera e propria istituzione nel campo della musica e fotografia ad Ariano Irpino. Si è spento all'età di 95 anni nel centro Capezzuti. Persona semplice e simpatica per la sua naturalezza. Ha saputo farsi amare e apprezzare da tutti non solo nella sua terra d'Irpinia.
E' stato suo nipote Manuel a dare il triste annuncio sui social:
"Si direbbe che nella vita umana ogni evento, minimo o storico, sia stato accompagnato dalle note. Dalla tua nascita a oggi, il tuo suono ha attraversato migliaia di accordi e migliaia di cuori, ed è solo uno attraverserà l’infinito, in ogni dissonanza di una melodia che vagherà nel porto dell’anima. Oggi il pianoforte piange sotto le dita assenti. Oggi gli spartiti sono ingeriti dal tempo. Oggi c’è il pianto di chi ha ancora voglia di ascoltare il suo silenzio. Grazie, maestro, per la tua passione, che ha reso il mondo più dolce, una nota alla volta".
E' il ritratto di una persona semplice e nello stesso tempo poliedrica. Dai matrimoni con la sua immancabile fisarmonica alle feste di piazza insieme al figlio Leonardo, un altro grande trascinatore, la grande orchestra Giardino è conosciuta ovinque non solo ad Ariano, dagli scatti della domenica negli anni di gloria dell'Us Ariano calcio alla stadio Silvio Renzulli alle tante manifestazioni di piazza e rievocazioni della sua amata città.
Nel dicembre del 2017 fu il giornalista di punta di Rai Uno Paolo Notari ad intervistarlo nel corso della trasmissione La Vita in diretta condotta da Marco Liorni in occasione della manifestazione "50° anniversario di matrimonio".
Presente ovunque con la sua macchina fotografica a tracolla. A Roma ebbe l'onore di immortalare la consegna dell'uovo di Pasqua a Giovanni Paolo II da parte del compianto sacerdote don Federico Capobianco.
Eccolo, (clicca qui) in questo ricordo di cittadiariano in occasione dei suoi 80 anni.
Un archivio di vite, generazioni e aneddoti che ha sempre custodito gelosamente nella sua abitazione di via Donato Anzani, omaggiando tante persone. Chi non ricorda il suo piccolo studio fotografico accanto al bar sport del grande Carmine Scarpellino. Bellissima la foto di Marco Memoli su Ariano in cartolina.
Il ricordo dolce e commovente di Elio D'Agostino, un operatore attento dell'istituto di assistenza Francesco Capezzuto dove era ospitato il maestro:
Era un uomo che ha amato la musica fino all’ultimo istante. Per lui non era solo un passatempo, ma una parte essenziale della sua vita. Mi diceva sempre: ‘Devo tenere le dita allenate’. In quelle parole c’era tutto: la sua dedizione, la sua passione, il bisogno profondo di restare in contatto con ciò che lo faceva sentire vivo. Anche quando il corpo diventava più lento, l’arte rimaneva il suo modo di resistere, di ricordare chi era e cosa aveva amato di più.
Grazie per la stima e l’affetto . Ciao maestro...
Il cordoglio dagli "Amici della musica"
"Il Maestro Giardino". Un’icona di Ariano Irpino. Con la sua fisarmonica ha fatto danzare intere generazioni,
accompagnando con la sua musica i momenti più belli di migliaia di coppie, portando gioia e tradizione
in ogni matrimonio dagli anni ’60 fino a pochi anni fa. Con la sua "Orchestra Giardino", è stato il cuore pulsante di ogni festa, un punto di riferimento per tutta la nostra comunità, anche per chi viveva lontano, all’estero, ma tornava ad Ariano per celebrare l’amore e la famiglia. Non solo musicista, ma anche fotografo di talento, ha immortalato sorrisi, emozioni e ricordi con lo stesso amore con cui suonava.
Oggi lo ricordiamo con gratitudine e affetto. La sua musica resta viva nei cuori di chi lo ha conosciuto
e nelle note di ogni festa che ha reso indimenticabile. Salutaci tuo figlio Mario!"
Nel mese di maggio scorso, la scomparsa di suo figlio Mario a cui era molto legato. Il distacco è stato pesantissimo. Un gentiluomo della musica come lo definimmo in questo articolo. Due pezzi di storia della tradizione arianese, che porteremo sempre nel cuore. Addio Minuccio...
Lascia i figli Leonardo e Mariano. I funerali domani, venerdì 5 dicembre alle 9.30 nella Basilica Cattedrale in piazza Duomo.
