Migliorini: "L'Avellino per noi è vita e famiglia"

Il difensore: "Non permetto a nessuno di dire che non ho gli attributi. Rialziamoci!"

Avellino.  

 

di Gaetano Ferraiuolo

Al pari di tutti i suoi compagni di squadra ha vissuto un pomeriggio molto difficile a Venezia: ospite della trasmissione 0825 - in onda ogni domenica su OttoChannel (canale 696 del digitale terrestre) - il difensore dell'Avellino, Marco Migliorini, ci ha messo la faccia rispondendo alle domande degli ospiti in studio e dei numerosi tifosi che sono intervenuti in diretta. Il centrale di Peschiera del Garda ha risposto con serenità anche a qualche tifoso che lo ha aspramente criticato invitandolo a "tirar fuori gli attribuiti", a migliorare il proprio rendimento e a dare il massimo per la casacca biancoverde. Ecco il riepilogo delle sue dichiarazioni.

Cosa è successo a Venezia?

“E’ stata una prestazione opaca, sbagliata dal primo all’ultimo minuto a causa di un atteggiamento molto remissivo a cospetto di un Venezia caparbio e che ci ha messo in grossa difficoltà soprattutto nella prima frazione di gioco. Non so quali siano le cause, probabilmente è una questione mentale; giocare in trasferta non è mai semplice, può capitare inconsciamente di pensare maggiormente alla fase difensiva sperando di sfruttare le ripartenze. Noi abbiamo incassato senza reagire e questo non va bene. Prometto ai tifosi che sarò portavoce nello spogliatoio del loro malumore."

Centrale di destra nella difesa a tre.

“Anche col Cesena ho giocato da centrale di destra nella difesa a tre e in quella posizione, tutto sommato, mi sono trovato bene. Ieri ho incontrato qualche difficoltà in più, è un ruolo che non ho mai fatto nella mia carriera."

Cosa non ha funzionato a Venezia?

“Il Venezia è stato agevolato dall’Avellino, facevamo fatica nei movimenti e ci hanno schiacciato. E’ stato un problema di letture tardive e di atteggiamento, soprattutto nel primo tempo ci hanno messo in grossa difficoltà e hanno avuto grandi occasioni oltre al gol che ha segnato Litteri. Falzerano? Me lo ricordo anche nella partita d’andata, sta facendo un ottimo campionato ed è un calciatore che ho sempre seguito con grande interesse. Non è vero che non c'è comunicazione con il mister: a volte può capitare che, in trasferta, con il frastuono del pubblico non riesca a farsi sentire."

C'è un problema psicologico?

“In altre occasioni abbiamo perso o pareggiato, ma l’atteggiamento è stato completamente diverso. Ricordo ad esempio la partita di Frosinone, ma anche in tante altre circostanze si è vista una squadra che non mollava mai e che spesso è stata punita da singoli episodi, come successo di recente col Cesena. Purtroppo ieri abbiamo sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare, il Venezia ci ha messo in grossa difficoltà e dobbiamo rimboccarci le maniche per migliorare. Non siamo quelli visti ieri al Penzo."

Sabato prossimo, col Novara, gara da dentro o fuori...

“Speriamo che Puscas abbia la pancia piena e che non segni più. Scherzi a parte, sono pronto a marcarlo ben volentieri. Noi non temiamo nessuno se non noi stessi, non abbiamo paura del Novara nè di qualunque altro avversario. Non bisogna trovare alibi, ma per una squadra come la nostra perdere 4-5 calciatori con grande caratura per infortunio ha un suo peso. Non dobbiamo abbassare assolutamente la guardia, il campionato è ancora molto lungo: tutti i componenti della rosa possono dare un contributo e speriamo di risollevarci già dalla prossima partita interna davanti al nostro pubblico."

I tifosi temono che ci sia stata un po' di tensione all'interno del gruppo, è vero?

“Non c’è nessun problema nello spogliatoio, ma ci può stare che i tifosi si chiedano quali siano le cause di questo calo. Nell’ultimo anno, anche insieme al mister, ci sono stati tantissimi momenti di difficoltà, ma ne siamo usciti grazie all’unità di ogni componente. Ci fidiamo di Novellino, lui si fida di noi e insieme andremo avanti sperando di mettere alle spalle anche questa fase così complicata. Noi siamo più delusi dei tifosi, sentirsi dire che non abbiamo anima e cazzimma fa male. A me invece sembra che abbiamo dimostrato carattere in tante partite, purtroppo esistono anche gli avversari e nessuno può pretendere di vincere 42 partite. A Venezia c’è stata una battuta d’arresto e abbiamo il dovere morale di riprenderci anche nel rispetto di quelle 500 persone che ci hanno seguito in trasferta. Contro il Novara dovremo cambiare completamente atteggiamento dal primo minuto, è troppo importante conquistare una vittoria sia per la classifica, sia per rasserenare tutto l’ambiente."

Le critiche dei tifosi da casa sulle prestazioni e l'atteggiamento in campo.

“Non permetterò mai a nessuno di dire che sono una persona senza attributi, la mia storia racconta l’esatto contrario. Commettere qualche errore in campo è normale, ma non possono dire che non onoro la maglia e che non mi impegno. Tutti i calciatori sbagliano quando giocano, l’importante è essere sempre in buona fede. Sappiamo quanto i tifosi siano legati a questa maglia, ma faccio io una domanda a voi: cos’è per me l’Avellino? E’ tutto, il mio destino dipende dal rendimento che ho con questa maglia. Forse la gente questo non lo capisce, ma è nel mio interesse fare la differenza in questa piazza: Avellino è vita, è famiglia, è tutto. Vincere qui è anzitutto il nostro bene."

Il rendimento nel girone di ritorno, personale e della squadra.

“Oggi ci riflettevo prima di venire in trasmissione: non sono contento di come ho iniziato il girone di ritorno, da calciatore serio cerco sempre di fare autocritica senza nascondermi dietro un dito. Cerco in tutti i modi di risollevarmi anche io e di migliorare nei singoli allenamenti, so che devo lavorare e non mi offendo rispetto a quanto dicono i tifosi. Devo ringraziare il mister e la società che mi hanno dato modo di riprendermi, dal punto di vista fisico è stato un anno e mezzo difficile e qualche volta devo fare una preparazione personalizzata negli allenamenti per preparare le partite. Sono contento perché sto giocando spesso, ma a volte capita di avere problemi in settimana. Problemi difensivi? Ci sono dinamiche di gioco talmente veloci che a volte non c’è tempo per parlarsi, ma in ogni squadra e in tutte le categorie la comunicazione tra i reparti è importante. Stiamo cercando di lavorare moltissimo con il mister sulla fase difensiva e sulle palle inattive."

Troppo malcontento nell'ambiente, lo avvertite?

"Purtroppo ci troviamo a commentare la peggior partita dell’anno ed è difficile trovare una spiegazione ad un approccio così. Io per primo mi metto in discussione e oggi mi chiedevo come sia stato possibile giocare un primo tempo del genere a Venezia. Nello spogliatoio c’è stato un po’ di fuoco quando ci siamo confrontati, evidentemente il carattere c’è e la squadra è viva. Non bisogna fare polemiche, ma è importante remare tutti nella stessa direzione tirando le somme alla fine della stagione."

Il futuro.

"A gennaio c'è stato qualche sondaggio da parte di alcuni club di Serie A (Genoa, Spal e Verona, ndr), ma relativi al prossimo campionato. A dicembre ho parlato con il presidente Taccone e abbiamo deciso di proseguire insieme almeno fino a giugno."