Odi et amo, il derby speciale di Castaldo, D'Angelo e Zito

Verso Casertana - Avellino, la sfida nella sfida con gli ex che hanno unito e diviso la piazza

Avellino.  

Cammini più e meno lunghi insieme, pregni di ricordi, emozioni, attriti; momenti felici e difficili; vittorie e sconfitte; giornate indimenticabili e da dimenticare. Storie di vita, storie di calcio. Casertana - Avellino non sarà una partita come le altre per Zito, D'Angelo e Castaldo. Il primo, non al top della forma fisica, farà di tutto per esserci. Per lui non sarà la prima sfida da ex contro i biancoverdi, salutati nel gennaio del 2016 per trasferirsi alla Salernitana. Un cambio di maglia, ovviamente, non senza polemiche: il fumogeno “fumato” in segno di sfida nel derby deciso da Trotta al “Partenio-Lombardi”, coinciso, ironia della sorte con il suo esordio in granata (16 gennaio 2016); il calcio di rigore sbagliato nell'11 marzo 2018, tra gli episodi più significati in occasione dei suoi incroci con i lupi.

Sarà, invece, la prima volta assoluta per l'ex capitano, che dal dicembre 2009 al luglio 2018 ha vissuto e costruito praticamente tutta la sua carriera all'ombra del Partenio: dalla Serie D alla Serie B collezionando 228 presenze e realizzando 22 reti. Lui sarà regolarmente a disposizione. La scorsa estate, non è un mistero, avrebbe fatto volentieri ritorno in Irpinia, a costo di decurtarsi sensibilmente lo stipendio pur di riabbracciare il lupo, ma, con il club travolto da vicissitudini extra-calcistiche e limitato dalle ristrettezze economiche, non è mai stato ricontattato dal direttore sportivo Di Somma. Il tutto mentre la piazza avellinese si divideva già da tempo, in seguito al mesto scivolamento in Serie D per cause di forza maggiore, tra chi percepì il suo addio come un tradimento imperdonabile e chi lo avrebbe riaccolto ben volentieri.

Stesso discorso per Castaldo: il miglior bomber di sempre nella storia recente dell'Avellino con 70 gol a cavallo tra il 2012 e il 2018. Un fuoriclasse assoluto. Senza voler scomodare la traversa di Bologna e miriadi di perle espressioni di un talento sprecato pure per la Seria B. Figuriamoci per la Serie C. Conseguenza naturale: presto idolo pure dei supporter rossoblù. Nella scorsa annata agonistica, la prima tra le file dei falchetti, 17 sigilli: record personale, in un'annata collettiva tutt'altro che memorabile. Pure lui è in dubbio, ma, conoscendolo, non vorrà mancare. Eh sì, perché i calciatori decisivi gare così non possono fare a meno di giocarle. Anche con lui, la tifoseria irpina ha sviluppato un odi et amo al momento dei saluti. Ma il passato non si cancella: nel bene e nel male. Oltre le scelte professionali, è in arrivo una partita dal sapore speciale. Per tutti.