Di Paolantonio: "Qualche pagliaccio ha detto cose non vere"

Duro post su Instagram del centrocampista teramano, che ringrazia il diesse Musa e mister Cinelli

di paolantonio qualche pagliaccio ha detto cose non vere
Avellino.  

In panchina, a Terni, per essersi allenato solo 3 volte in 18 sedute, almeno stando alle dichiarazioni del tecnico Capuano; tacciato, da voci di corridoio, di aver speculato per l'estensione del suo contratto sino al prossimo 31 agosto quando, in realtà, l'unico incentivo ricevuto, sulla parola, anche rinunciando al rispetto di promesse a lui fatte la scorsa estate, è stato quello di ridiscutere, a playoff finiti, del suo rinnovo contrattuale. Nonostante la corte, tra le altre, di Palermo, Pescara e Pordenone. Un interesse che testimonia il grande biennio di cui si è reso protagonista in biancoverde, ma che, di certo - altra "accusa" mal digerita - non ha mai portato Alessandro Di Paolantonio a tirare i remi in barca anzitempo. Lui che ha spesso indossato la fascia da capitano facendosi apprezzare per impegno costante e serietà professionalità, oltre che per le indiscutibile qualità tecniche e carismatiche. E così, ingoiato il boccone amaro dell'esclusione dall'ultimo undici titolare dopo aver fatto la differenza per un intero campionato, punta dell'iceberg dei rapporti tesi all'interno dello spogliatoio irpino, il centrocampista teramano ci è andato giù pesante attraverso un post su Instagram: “Ci sarebbero tante cose da dire, ma come sempre preferisco i fatti alle parole e mi sembra che in questi due anni ci siano stati più fatti che parole. Un anno difficilissimo per come eravamo partiti con mille difficoltà (che probabilmente qualcuno ha dimenticato), ma che abbiamo superato tutti insieme brillantemente arrivando addirittura ai playoff. Qualche pagliaccio alla fine si è divertito a fare uscire cose non vere, ma la verità alla fine viene sempre fuori e chi di dovere sa bene come è andata, per questo sono fiero e orgoglioso di quello che ho fatto. Un grazie particolare al direttore Musa che ha creduto in me quando stavo a casa e che mi ha dato la possibilità di giocare in una piazza speciale e storica come questa e un altro grazie a mister Cinelli che mi ha rivoluto fortemente quest'anno. E infine, grazie al popolo irpino per come mi ha trattato in questi due anni. Adesso un po' di riposo, poi quel che sarà sarà!” Impossibile non notare il mancato riferimento a Capuano e Di Somma nelle verità di Alessandro Di Paolantonio. Come sempre senza peli sulla lingua in un messaggio che non è un addio, ma che lascia intendere quali siano le prime, indispensabili, condizioni per restare.