Avellino, pari a Padova: 1-1 e tutto in gioco al Partenio

All'ex Kresic risponde Maniero: si ripartirà dalla parità nel match di ritorno

avellino pari a padova 1 1 e tutto in gioco al partenio
Avellino.  

L'inviato a Padova, Marco Festa - Tra il finire del primo tempo e l’inizio del secondo si decide il destino di Padova - Avellino, andata della semifinale playoff. Gol di Kresic al 37’, pari di Maniero al 49’ (calcio di rigore fallito e pronta ribattuta in porta). Mercoledì prossimo, (ore 17,30) al “Partenio-Lombardi”, si ripartirà in perfetta parità. Nell’altra semifinale Albinoleffe – Alessandria 1-2: reti di Arrighini, Giorno e Giorgione. Al “Moccagatta” si giocherà alle 20,45.

Le scelte iniziali - Braglia cambia modulo a sorpresa, sia per sopperire alle assenze per squalifica di Illanes e Aloi (oltre a Forte e Adamo), sia per cercare di limitare il tridente offensivo di Mandorlini, che a sua volta non opta, però, per il rodato 4-3-3, ma passa al 4-3-2-1. Niente 3-5-2 per il tecnico di Grosseto, che disegna un 4-4-1-1 con Pane in porta; Laezza a destra e Ciancio a sinistra, Dossena e Miceli coppia centrale, in difesa; Rizzo, Carriero, De Francesco e Tito a centrocampo; Maniero unica punta. Dall’altra parte del campo sono Ronaldo, sull’out mancino, e Chiricò, sul versante opposto, i trequartisti alle spalle di Paponi, preferito a Biasci. Halfredsson ce la fa e gioca titolare in mediana con Saber e Della Latta. Curcio stringe i denti e va in campo fungendo da terzino sinistro. Germano presidia il binario destro, Kresic e Rossettini sono la diga centrale davanti a Dini.

Primo tempo - L’avvio di gara è di chiara marca biancoscudata. I biancoverdi soffrono nella zona presidiata da Laezza, adattato nelle vesti di terzino destro e messo in grande difficoltà da Ronaldo. Il ritmo impresso dai padroni di casa è forsennato anche se non porta a grandi pericoli di sorta: da registrare qualche sortita dalla distanza, fuori misura, di Chiricò, Ronaldo e Halfredsson. L’Avellino fatica a ripartire e a rendersi pericoloso, non mancano i contatti duri, fisici, maschi. Laezza finisce sul taccuino dei cattivi, sponda veneta tocca a Della Latta. Mentre sembra passato il peggio e, guadagnando falli, gli ospiti guadagnano pure campo e metri, allentando la morsa dei locali, l’equilibrio si rompe nel momento meno atteso. Calcio d’angolo battuto da Ronaldo, Kresic viene lasciato colpevolmente solo sul secondo palo, mollato da Miceli e perso clamorosamente da Dossena, che lo marca davanti e cerca goffamente di trovare il contatto con le mani sul corpo del centrale. Troppo tardi. Il colpo di testa è la specialità della casa del croato, che schiaccia alle spalle di Pane e non esulta, da ex. Al 37’ è 1-0. Si riparte e arriva la doccia gelata del giallo rimediato da Carriero: era in diffida e salterà il ritorno. In tribuna s’accende un parapiglia tra alcuni tifosi, Adamo e Illanes. Gli steward riportano la situazione alla calma. L’unico tiro dei lupi, nel primo tempo, è un colpo di testa alto sulla traversa di Maniero: primo ammonito della contesa per uno tocco inesistente in un duello aereo con Curcio. Si va al riposo sul risultato di 1-0.

Secondo tempo - Si riparte con un cambio. Fella al posto di Laezza: 4-4-2. E l’Avellino la rimette subito in piedi. Braccio largo di Della Latta su Maniero, l’arbitro Cosso della sezione di Reggio Calabria non ha dubbi, è lì, a pochi metri, e indica il dischetto. Graziato il centrocampista padovano, già gravato di un cartellino. Maniero si incarica con la trasformazione, va con la botta centrale, Dini respinge, ma non può evitare il tap-in dell’attaccante, che, di testa, ribadisce in rete e realizza il suo undicesimo gol stagionale volando a esultare sotto il settore riservato ai tifosi dell’Avellino. Al 49’ è 1-1. Nel parapiglia prima del penalty ammoniti Kresic e Ciancio. Pure Ciancio non ci sarà nel return-match. Dagli spalti tristi cori di discriminazione territoriale e buu razzisti, che stridono con la possibilità di tornare allo stadio. Un altro Avellino ringhia su ogni pallone e al 58’ Carriero impegna severamente Dini con un bolide dalla distanza, costringendolo a rifugiarsi in calcio d’angolo. Jelenic per Ronaldo, Biasci per Paponi: Mandorlini prova a scuotere così i suoi. Proprio Jelenic scarica un missile da distanza siderale, chiamando al miracolo con la chiamata di richiamo Pane. C’è spazio, nell’ultima mezz’ora, anche per il ritorno di Luigi Silvestri, che non è ancora al top, e si vede, ma ha cuore e grinta da vendere. Una rasoiata di D’Angelo, di un niente sul fondo, fa accarezzare al lupo il colpaccio. Il finale è in crescendo e lascia davvero ben sperare. Pane blinda il pari con un miracolo autentico, colpo di reni super su colpo di testa a botta sicura di Kresic. Poi Firenze alza alto sulla traversa da zero metri dopo il quarto corner di fila nell’assedio finale del Padova. Ultimo sussulto. L’esame “Euganeo” superato indenne e in rimonta da Laezza e compagni: finisce 1-1. Altra prova da vera squadra per l’Avellino.

Il tabellino.
Playoff - Final Four
Semifinale Andata
Padova-Avellino 1-1
Marcatori: 
38’ pt Kresic (P), 4’ st Maniero (A)
Padova (4-3-1-2): Dini; Germano, Kresic, Rossettini, Curcio; Della Latta, Hraiec, Halfredsson (38' st Firenze); Ronaldo (14' st Jelenic), Chiricò (26' st Bifulco); Paponi (14' st Biasci). All. Mandorlini. A disp. Vannucchi, M. Mandorlini, Biancon, Vasic, Andelkovic, Nicastro, Pelagatti, Ejesi
Avellino (4-5-1): Pane; Laezza (1' st Fella), Miceli, Dossena, Ciancio; Rizzo, Carriero, De Francesco (43' st M. Silvestri), D'Angelo, Tito (22' st L. Silvestri); Maniero (27' st Santaniello). All. Braglia. A disp. Leoni, Rocchi, Baraye, Errico, Bernardotto
Arbitro: Cosso di Reggio Calabria
Assistenti: Fraggetta e Massimino
Quarto ufficiale: Panettella
Ammoniti: Laezza (A), Maniero (A), Halfredsson (P), Carriero (A), Ciancio (A), Kresic (P), Halfredsson (P), Hraiech (P), Pane (A)
Angoli: 13-5