Avellino: chi resta, chi va e chi potrebbe andare. Il punto reparto per reparto

Cinque innesti di categoria superiore per puntare a vincere il campionato. Ciancio ha rinnovato

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Avellino.  

Diciotto calciatori di proprietà, posizioni più o meno salde in vista della prossima stagione, in attesa dell'incontro tra proprietà, Braglia e Di Somma per capire se ci sia piena sintonia sui programmi e, di conseguenza, per procedere ai rinnovi dei contratti, in scadenza, del tecnico e del direttore sportivo.

Per quanto riguarda il capitolo portieri, certa la permanenza di Forte, protagonista di una stagione ad alti livelli in cui ha offerto ampie garanzie. Il suo contratto scade nel 2022 così come quello di Pane che, salvo colpi di scena, sarà pure lui confermato. Andrà via, invece, Leoni, che si svincolerà il prossimo 30 giugno dopo essere stato bocciato senza troppi giri di parole da Braglia.

In difesa svelato un piccolo mistero su Ciancio, che a dispetto dell'unica comunicazione ufficiale in merito al vincolo in essere con l'Avellino, diffusa la scorsa estate quando fu annunciato un accordo annuale, ha raggiunto e ratificato un'intesa con il club biancoverde per prolungare sino al 2022. Accordo mai reso pubblico dalla dirigenza e dalla società, ma già da tempo formalizzato. Si ripartirà dallo stacanovista della fascia destra e, sul versante opposto, dall'assist man Tito. Per quanto riguarda il pacchetto centrali, il pilastro sarà Dossena, salvo esercizio della recompra da parte dell'Atalanta. Avanti tutta anche con capitan Laezza, pronto a vivere un'annata agonistica piena, partendo dal ritiro e augurandosi di aver pagato ogni dazio possibile alla sfortuna. Imprescindibile la presenza di Luigi Silvestri, che ha fatto capire quanto fosse importante nel momento della sua assenza forzata a causa della frattura composta del malleolo peronale della caviglia sinistra. In bilico la permanenza di Miceli, saluterà certamente Rocchi. Ai saluti pure Baraye, oggetto misterioso del mercato di riparazione, tra acciacchi e noie fisiche, e Illanes, pronti a rientrare, rispettivamente, tra le file di Padova e Fiorentina per fine prestito. L'argentino ad Avellino ha trovato la sua seconda casa. Non è da escludere un sacrificio per riportarlo in Irpinia a titolo definitivo, ma l'operazione è complessa.

A centrocampo il rimpianto Errico farà ritorno al Frosinone e dovrebbe essere girato alla Viterbese per la seconda volta in carriera. Carriero, Aloi e D'Angelo non si toccano, da valutare la conferma di De Francesco, mentre si cercherà una sistemazione a Marco Silvestri, ai margini del progetto tecnico. Un rebus il futuro di Adamo e Rizzo, che hanno dato il proprio contributo alla causa lungo l'arco della stagione e nei playoff, soprattutto per quanto riguarda Rizzo.

In attacco Fella rientrerà alla Salernitana, che lo girerà di nuovo tra Serie B e Serie C. Maniero è il punto fermo mentre Bernardotto e Santaniello potrebbero far posto a due nuove bocche da fuoco.

L'obiettivo, se si ripartirà da Braglia e Di Somma, è rinforzare l'organico con 5 calciatori di categoria superiore per puntare a vincere il campionato. Gli innesti si concentreranno tra centrocampo e attacco. Esclusi Dossena, Carriero e Maniero, che sono blindati sino al 2023, tutti gli altri contratti sono sino al 2022. Si preannuncia, dunque, molto caldo anche il tavolo dei rinnovi per evitare di arrivare a gennaio con la fila per eventuali accordi a parametro zero, a partire da febbraio ed in vista della stagione 2022/2023, di altre società con i gioielli biancoverdi. Un potere contrattuale da difendere pure per aumentare il valore dei cartellini e obbligare a un congruo esborso nel caso in cui si voglia attingere dall'organico irpino, con tanti pezzi pregiati che fanno gola.