Avellino, De Francesco da esubero a titolare nel club dei lupi senza rinnovo

Aloi flop, il centrocampista può rilanciarsi e rendersi appetibile a parametro zero da gennaio

avellino de francesco da esubero a titolare nel club dei lupi senza rinnovo
Avellino.  

De Francesco si candida a un percorso virtuoso: spiccicarsi di dosso l'etichetta di esubero in cerca di sistemazione fino alle ultime ore di calciomercato e prendersi una maglia da titolare in pianta stabile nel nuovo corso tattico dell'Avellino, che punta forte sul 4-3-3 dopo aver recuperato Micovschi e Di Gaudio. E sì perché ora il tridente non è più una semplice idea; può essere sviluppato grazie alla disponibilità e all'impiego dei due calciatori centrali nel disegno di Piero Braglia per variare sistema di gioco garantendo rapidità, capacità di saltare l'uomo, creare superiorità numerica ed aumentare la pericolosità offensiva, in generale e rispetto alla scorsa annata agonistica. Il tutto senza dimenticare che pure Kanoute, che anche questo pomeriggio si è sottoposto a terapie a pari di Scognamiglio, tornerà a essere, a breve, più di una semplice alternativa ai due compagni di reparto.

Una squadra a trazione anteriore ha, però, bisogno di equilibrio, in fase di non possesso; di gente in grado di fare tanta legna a centrocampo, ma anche di offrire almeno un briciolo qualità per dare il là allo sviluppo della manovra dalla cintola in su. Senza strafare, contro la Virtus Francavilla, De Francesco, preferito ad Aloi, finora formato flop, ha dato il suo contributo in tal senso. Non propriamente un metronomo del settore nevralgico, con scarsa attitudine a giocare di prima e a smistare il pallone con un ritmo forsennato; privo di un carisma e di una personalità tale da prendere in mano le redini del gioco, ma certamente più sul pezzo del compagno di reperto, scivolato in panchina dopo un avvio di campionato sottotono. Per usare un eufemismo.

In comune tra De Francesco e Aloi c'è, invece, il contratto in scadenza così come quelli di D'Angelo, Tito (oltre che Silvestri e Rizzo, dimenticati e non menzionati, certamente in buona fede, nella conferenza stampa pre Avellino - Catanzaro dal direttore sportivo Di Somma). E pure questo può rappresentare uno stimolo in più per darsi da fare. In che senso? Al pari di quanto dei compagni di squadra sopra citati, impegnarsi al massimo può essere considerato anche un investimento su sé stesso per accordarsi più agevolmente e a migliori condizioni, a parametro zero e con potenziale bonus alla firma con altre società, a partire da gennaio 2021, in vista della stagione 2021/2022, in caso di mancato accordo per il rinnovo con l'Avellino

E qui va aperto un altro capitolo su un'altra sfaccettatura da iniziare a tenere in debito conto mentre il tempo passa. Il pericoloso tentennare biancoverde sui prolungamenti per invocare il pur legittimo rispetto dei contratti in essere, onorati, va detto, senza sbavuatura alcuna, rischia di causare una dispersione del patrimonio del parco giocatori e dei capitali finora spesi. Non conoscendo ancora a fondo le dinamiche del mondo del calcio e magari sottovalutando quello delle negoziazioni legate a professionisti dello sport, con una carriera davanti limitata nel tempo; forse non essendo previdentemente guidata attraverso le piege delle negoziazioni contrattuali, di per sé evidenti, ma non di meno con le peculiarità dei professionisti del pallone da analizzare, mettendo sulla bilancia eventuali acquirenti alla finestra per portarsi a casa i pezzi pregiati irpini senza sborsare un solo euro per i cartellini, il club ha evidentemente bisogno di fermarsi a riflettere, scegliere su chi puntare in futuro ed agire per evitare un brusco e brutale risveglio scandito da "arrivederci e grazie".