Avellino, ecco Gonzalez: "Un po' meno macellaio di Montero..."

Ufficiale l'ingaggio in prestito dal Verona del difensore uruguaiano, che mostra subito i denti...

Sturno.  

Montero? Ha giocato due anni con lui, ero ragazzino. Lui è il mio mentore, ma io sono decisamente meno macellaio di lui... Mi ritengo un calciatore dal forte carattere, ma tutto sommato corretto. La dimostrazione è nei pochi cartelli che ho rimediato l’anno scorso, con la Ternana”. Con una premessa così non c’è che da attendersi un contributo decisamente importante alla causa in termini di carattere, personalità e cattiveria agonistica. Limati gli ultimi dettagli. Stoppata sul nascere quella che sembrava poter diventare la classica telenovela estiva di calciomercato: Alejandro Damian Gonzalez è ufficialmente un calciatore dell’Avellino. Il difensore uruguaiano ha raggiunto il ritiro di Sturno dopo aver sostenuto, in mattinata, le visite mediche di rito e firmato il contratto con cui il Verona, che gli ha prima allungato di altri tre anni il contratto in scadenza, lo ha ceduto in Irpinia con la formula del prestito.

Queste le sue prime parole da calciatore dei lupi, pronunciate allo stadio Il Castagneto, dove tra poco avrà inizio la seconda seduta di allenamento quotidiana dei biancoverdi: “Voglio consacrarmi in Serie B, non desideravo altro. Ritrovo Toscano: Lo conosco bene, anche se ho condiviso con lui poco tempo perché si è dimesso per una serie di vicissitudini. Deciderà lui dove collocarmi in difesa. In dieci anni da professionista ho giocato in tutti i tipi di schieramenti difensivi. A Terni ho giocato da centrale destro. Il mister mi ha voluto fortemente, è stato fondamentale per la mia decisione”.

Barra a dritta verso la consacrazione in Serie B, ma soprattutto nel calcio italiano: “Voglio fare un grande campionato, sento che quest’anno sarà diverso rispetto a quello precedente dove quella dell’Avellino è stata la difesa più battuta del campionato. Voglio ripagare la gente che ha voluto portarmi qua e conoscere subito i miei compagni. Sono uno che si applica tatticamente. Non vedo l’ora di scendere in campo. Il mio primo obiettivo, prima di andare in vacanza, era rimanere in Italia. Avrei potuto giocare in Uruguay e Argentina, in squadre importanti, ma un calciatore sudamericano sogna sempre di giocare in Europa. Sentivo che il mio ciclo qui non era finito. Punto a giocare 42 partite, anche 43 se dovesse essercene la possibilità. Quello di squadra è esclusivamente la salvezza, poi si vedrà”.

Da avversario a punto cardine della difesa irpina. Per Gonzalez è il momento di tornare al Partenio-Lombardi: “Sono abituato alle grandi platee. In Uruguay però ho giocato con 60-70mila persone sugli spalti. Al Partenio-Lombardi un calciatore capisce subito quanto può incidere la tifoseria. L’atmosfera lì si sente”.

L'inviato a Sturno, Marco Festa