Scandone: l'involuzione "irriverente" da cancellare in fretta

I pass Final Eight e Ottavi Champions non ammettono debacle tecniche e d'atteggiamento

Avellino.  

Il ritiro di Agropoli doveva ricalibrare il gruppo, per aspetti tecnici, fisici e mentali, in vista di una fase decisiva per l'ottenimento dei pass utili per la Coppa Italia e per i turni ad eliminazione diretta di Basketball Champions League. Al ritorno in campo, è arrivata la vittoria con la VL Pesaro, sofferta e per molti versi stentata, ma preziosa nella corsa verso le Final Eight di Firenze. In serata, invece, la Scandone ha giocato a fare il gambero: passi indietro decisi per una involuzione tecnica con l'aggiunta di una "insolenza" diffusa, già emersa con alcuni episodi nel passato e uscita fuori completamente nella gara valida per l'ottava giornata di Champions.

Avellino esce sconfitta dalla sfida con il Nizhny Novgorod: rimedia il secondo stop consecutivo in Europa con 4 parziali persi (16-24, 14-19, 24-30, 17-19) in una gara segnata già poco dopo l'intervallo con il -24. Dal 22' in poi, il roster di coach Nenad Vucinic ha iniziato un match secondario, con la terna arbitrale: un numero spropositato di falli tecnici e antisportivi per una direzione che, oggettivamente, non è parsa priva di errori, ma che non motiva il nervosismo di squadra, esploso in più riprese nel corso della gara. Lo stesso allenatore, in conferenza stampa, ha sottolineato questo aspetto: "C'è stato molto nervosismo da parte nostra, siamo in una situazione di difficoltà al momento e non riusciamo a giocare come sappiamo. Non ho scuse per la prestazione di stasera": un'ammissione di colpe che si rinnova nel tempo.

Dal parquet alla sala stampa, Caleb Green ha confermato la rabbia per il momento della Sidigas. Pochissime parole, quasi scena muta ai microfoni. "Abbiamo giocato peggio di loro. I nostri avversari sono stati più bravi e hanno vinto": il concentrato di quanto rilasciato dall'ex Trabzonspor, con poca voglia di commentare quanto accaduto, non entrando assolutamente nel merito. Difficile salvare qualcosa della Scandone vista nei 40 minuti contro il Nizhny per un ko che riduce il vantaggio sulle quarte in classifica. L'imprecisione al tiro, la continua ricerca personale della giocata vincente e la scarsa collaborazione difensiva in larghi tratti della sfida portano al 71-92 con cui Novgorod è passata al PalaDelMauro nella serata in cui Patric Young ha esordito battendosi, per quanto possibile, sotto canestro. Demetris Nichols, soprattutto nel primo tempo, è parso il più pulito nelle scelte e nelle convinzione e rafforza, una volta di più, la centralità del ruolo nella squadra anche se lo stesso giocatore di Boston è caduto in più proteste contro la terna.

Il Norris Cole dell'ultimo mese (tanto nervosismo nella gestione e nella mimica) è, invece, lontano parente di quello ammirato in avvio di campionato. Medesimo discorso vale per Keifer Sykes: l'involuzione del playmaker di Chicago è, probabilmente, l'emblema delle difficoltà del roster che paga i limiti delle rotazioni italiane. Ariel Filloy ha "steccato" in serata, Lorenzo D'Ercole ha confermato i numeri dell'ultimo periodo, Stefano Spizzichini si è battuto nei quasi 4 minuti di impiego, Luca Campani e Luca Campogrande non sono scesi in campo. Per quest'ultimo l'esordio è ancora una volta rinviato. Per il lungo emiliano, invece, nuovi dubbi su quella che era una condizione fisica già precaria. Il tutto con Matt Costello a referto e non utilizzato ancora per i fastidi alla caviglia. Tanti dettagli che certificano la fase delicata che vive il gruppo biancoverde, chiamato all'inversione di marcia in tempi rapidi per non compromettere il percorso stagionale su più fronti.