Scandone in crisi: l'idea tagli per evitare la retrocessione

L'ultima della classifica al termine della seconda fase retrocederà in Serie C

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Avellino.  

In Serie B si corre verso l'ultimo turno dei mini-gironi, della prima fase del torneo. Poi inizierà un nuovo ciclo di gare. La Scandone, che chiuderà il girone D1 con l'ultimo posto, affronterà con una sola gara ognuna delle squadre del girone D2 (Taranto, Nardò, Bisceglie, Ruvo di Puglia, Molfetta, Reggio Calabria, Catanzaro e Monopoli). La seconda fase sarà, quindi, di 8 partite (4 in casa, 4 in trasferta) per tutti i team.

Verrà definita una classifica unica e nella graduatoria futura, denominata D, Avellino è ultima con 4 punti, a -2 da Monopoli e Catanzaro, vincenti per 3 volte nel girone D2, e a -4 da Pozzuoli e Reggio Calabria. L'ultima in classifica, al termine della seconda fase, sarà retrocessa direttamente nella Serie C 2021/2022. La Scandone occupa proprio il posto che decreta il declassamento alla categoria inferiore.

A questo punto, l'obiettivo biancoverde è quello di giocarsi almeno i playout, a cui prenderanno parte le squadre dal dodicesimo al quindicesimo posto della classifica finale della seconda fase (la perdente dei playout retrocederà in C). La Scandone è in crisi tecnica e si ritrova con le operazioni di mercato limitate dal blocco imposto per i lodi. L'idea è, quindi, del taglio delle pedine che non assicurano quanto richiesto nel roster e nel gioco. Avellino non può che ripartire da coach Gianluca De Gennaro.