Rapine, quando le telecamere comunali fanno il loro lavoro

Quelle di Apollosa determinanti nell'indagine sfociata nell'arresto di Rotondi

Benevento.  

C' è anche un altro indagato, per il quale non è stata però proposta alcuna misura cautelare, per la rapina al benzinaio, avvenuta nel novembre dello scorso anno a Benevento, costata l'arresto – come anticipato da Ottopagine (vedi altro servizio) - a Pierluigi Rotondi (avvocato Francesco Fusco), 30 anni, domiciliato a Tufara ma originario di Tocco Caudio, colpito da un'ordinanza di custodia adottata dal gip Flavio Cusani, su richiesta del sostituto procuratore Patrizia Filomena Rosa e del procuratore aggiunto Giovanni Conzo, ed eseguita dalla Mobile.

Si tratta di Paolo Spitaletta (avvocati Antonio Leone ed Enza Falco), 49 anni, di Tocco Caudio, già in carcere da maggio per la rapina di aprile, a Montesarchio, cui era seguita, dopo due settimane, la morte di una delle vittime, e tirato in ballo, al pari di Rotondi, – entrambi, però, a piede libero – nell'inchiesta del pm Assunta Tillo e dei carabinieri sul terribile delitto di Valentino Improta, 26 anni, di Montesarchio, ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato carbonizzato, il 4 maggio, in un'auto ferma sul Taburno.

Il punto di partenza dell'attività investigativa sfociata nel provvedimento a carico di Rotondi è il furto, compiuto ad Apollosa nella notte tra il 12 ed il 13 novembre, dell'Audi A3 poi adoperata per il raid di cui aveva fatto le spese, la sera del 14 novembre 2017, un addetto della 'Mare Petroli', alla contrada Masseria Nuova, finito nel mirino di un uomo, a volto coperto da passamontagna e armato di fucile a canne mozze, poi fuggito con un'A3 guidata da un'altra persona. Un colpo contestato a Rotondi, che avrebbe fatto da autista, e a Spitaletta, sul conto del quale, però, non sono stati acquisiti indizi gravi tali da superare i sospetti sul suo conto.

Il proprietario dell'A3 aveva immediatamente denunciato il furto – la vettura era stata ritrovata il 20 novembre, abbandonata a Foglianise, regolarmente chiusa a chiave -, spiegando di averla acquistata da Rotondi. E' da qui che si è srotolato, attraverso le intercettazioni, il paziente lavoro degli inquirenti, nutrito successivamente dai dati restituiti dalle telecamere della videosorveglianza del Comune di Apollosa, che avevano ripreso, nella notte tra il 12 ed il 13 novembre, il transito dell'Audi rubata e, a distanza di pochi secondi, della Golf intestata ad un familiare di Pierluigi Rotondi.

Un quadro indiziario, integrato dall'analisi del gps della Golf, descritto, anche con riferimenti ad altre vicende rimbalzate già all'onore delle cronache, nell'ordinanza firmata dal Gip sulla scorta del presupposto della "reiterazione di reati della stessa specie, in specie con uso di armi da fuoco e con violenza e minacce alle persone”.

Enzo Spiezia