Viaggio a Roma, la Finanza, salsicce e mazzette da 5mila euro

Indagine sui concorsi, Sparaneo e De Matteo fermati in auto a Castel del Lago nel luglio del 2019

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Benevento.  

E' stato un miracolo, si erano detti commentando il rischio corso in quei momenti, senza immaginare che qualcuno ne stesse seguendo i movimenti e ascoltando anche i sospiri. Antonio De Matteo e Giuseppe Sparaneo, i due funzionari dei vigili del fuoco – il primo in pensione – finiti in carcere nell'inchiesta sui concorsi per le forze dell'ordine, avevano tirato un sospiro di sollievo quando avevano potuto riprendere la marcia.

Era il 4 luglio del 2019, stavano andando in auto a Roma e, all'altezza del casello di Castel del Lago, la guardia di finanza, che li aveva già messi nel mirino, li aveva fermati per un controllo, solo apparentemente di routine. I militari avevano perquisito la macchina, chiedendo cosa ci fosse in quelle due buste sistemate nell'abitacolo. Una conteneva salsicce e braciole, dall'altra erano spuntate tre mazzette da 5mila euro, ciascuna corredata dal nome dei vincitori di un concorso.

De Matteo e Sparaneo si erano presentati come colleghi alle fiamme gialle, il secondo aveva spiegato che il denaro serviva alla figlia che a Roma aveva cambiato casa. Una motivazione che pensavano avesse convinto i finanzieri, che, dopo aver evidentemente fotografato quanto rinvenuto, li avevano lasciati andare senza problemi.

Quelle leccornie ed i soldi erano destinati, secondo gli inquirenti, al “dottore”, al dirigente, anch'egli arrestato, del Ministero nel quale i due erano stati visti successivamente entrare una volta nella Capitale. Al termine di un viaggio nel corso del quale le loro conversazioni erano state registrate grazie alle intercettazioni ambientali e al trojan installato nello smartphone di De Matteo. Chiacchierate dalle quali non era emersa la preoccupazione, né un minimo sospetto per ciò che era accaduto, ma la sicurezza che tutto fosse andato bene, e di averla in qualche modo scampata anche per le loro capacità relazionali, espresse durante l'incontro con la Finanza. E che comunque, alla fine, era stato un miracolo. No, non era stato un miracolo.