Riciclaggio, arrestato Salvatore Polizia. Sequestrati locali

Indagine della Mobile della Finanza, in carcere il 57enne

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Benevento.  

Una dozzina di giorni fa era stato assolto dall'accusa di aver violato nel 2015 la misura di prevenzione, questa mattina lo hanno arrestato. In carcere è finito Salvatore Polizia (avvocato Vincenzo Sguera), 57 anni, già noto alle forze dell'ordine, un imprenditore di Benevento, colpito da una ordinanza di custodia cautelare adottata dal gip Gelsomina Palmieri in una indagine del procuratore aggiunto Giovanni Conzo, del sostituto Maria Gabriella Di Lauro, della Squadra mobile e della guardia di finanza. Un'inchiesta nella quale risultano coinvolte anche altre cinque persone, nella quale viene prospettata l'ipotesi di reato di riciclaggio, che spiega il sequestro di tutti i locali a lui ritenuti riconducibili, con la gestione  affidata ad un amministratore che la Procura dovrà individuare. 

Secondo gli inquirenti, avrebbe impiegato e trasferito in una serie di attività – bar e ristorazione – i proventi derivanti da rapina, usura, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti, attribuendo la gestione e la titolarità – fittiziamente, sostiene l'accusa – ad altre persone. Da qui la chiamata in causa di alcuni familiari e non, in concorso con Polizia, per intestazione fittizia di beni.

L'indagine è stata supportata da intercettazioni, accertamenti patrimoniali e anche dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia e diventate determinanti per la riapertura dell'inchiesta sull'omicidio di Cosimo Nizza. Un delitto per il quale è a giudizio Nicola Fallarino, contro il quale il collaboratore ha puntato il dito, con riferimenti anche al presunto ruolo che Polizia avrebbe svolto nell'uso dei soldi legati alla droga.

Di seguito il comunicato stampa a firma del Procuratore capo di Benevento, Aldo Policastro

"Nella mattinata odierna, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento e personale della Questura di Benevento, hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, nei confronti di un cittadino beneventano residente nel capoluogo sannita in relazione raggiunto da gravi indizi per i reati di intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio, nonché diverse misure cautelari reali, nello specifico sequestri preventivi finalizzati alla confisca, di alcune società allo stesso riconducibili.

Le indagini, consistite essenzialmente in approfondite indagini patrimoniali ed attività tecniche, in uno con tradizionali servizi di osservazione e controllo, sono state anche riscontrate pienamente dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia; le stesse hanno fatto emergere nei confronti del destinatario del provvedimento restrittivo, un grave quadro indiziario in relazione alle ipotesi di reato contestate consentendo di accertare che il predetto soggetto, pluripregiudicato e già condannato per reati in materia di stupefacenti, usura ed estorsione, nel corso degli anni, da un lato aveva impiegato e trasferito in svariate attività economiche ed imprenditoriali il denaro proveniente dalla commissione dei citati reati, in modo da ostacolarne concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa, dall’altro aveva intestato ini diverse occasioni e con reiterati passaggi societari, fittiziamente a terzi (per lo più propri familiari, nello specifico la moglie ed il figlio) società ed imprese a lui direttamente riconducibili e da lui concretamente gestite al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione.

Gli accertamenti economico - patrimoniali svolti sul conto dei singoli soggetti interessati dalle investigazioni, sia nei confronti dell’indagato che dei suoi stretti familiari, hanno palesato una profonda ed evidente sproporzione tra i redditi dichiarati e quelli reali, corroborando chiaramente il fumus che tutte le attività economiche in argomento siano state costituite proprio attraverso il reinvestimento del denaro frutto delle condotte criminose che il predetto soggetto ha posto in essere nel corso della sua vita.

Le indagini hanno consentito di procedere in stato di libertà ulteriori 5 persone, a vario titolo coinvolte, in concorso, nel reato di intestazione fittizia di beni (art. 512 bis c.p.).

Nello specifico sono stati sottoposti a sequestro preventivo finalizzato alla confisca beni e compendio aziendale di tre imprese individuali e di una società, tutte operanti nella città di Benevento, nel settore bar e ristorazione, deputate alla gestione di due bar, uno ubicato in zona Duomo e l’altro in zona Mercato, nonché di un ristorante di recente apertura sito in via Marmorale, per un valore complessivo stimato in oltre 500.000 euro, la cui gestione è stata demandata ad un amministratore giudiziario al fine di salvaguardare l’attività commerciale e consentirne la prosecuzione consentendo allo Stato di percepirne introiti , fino a questo momento illecitamente percepiti dall’indagato oggi sottoposto a misura cautelare".