Vigorito-Mastella, nessuno scontro

Smentite le voci di un disaccordo tra sindaco e presidente. Solo qualche punzecchiatura calcistica

Benevento.  

Due vecchi amici che discutono di argomenti seri e di tanto in tanto si punzecchiano sul calcio. Presidente e sindaco spiegano che non avrebbero neanche avuto bisogno di chiarirsi, ma che un titolo sbagliato di un giornale li ha spinti a dover indire questa “conferenza congiunta”. Chiarirsi davanti a tutti serve per non dare adito ad alte illazioni che in una città piccola come Benevento fanno presto a diventare vere e proprie malignità. “Spero – apre il sindaco – che almeno questo incontro alla vigilia di Benevento-Sassuolo sia beneaugurante”. La materia del contendere è lo stadio di contrada Santa Colomba e la proroga di un anno di quella convenzione che deve ancora essere rifinita. Mastella ci tiene a sottolineare subito che c'è sintonia totale con il presidente giallorosso, con cui sarebbe impossibile non condividere una vittoria sportiva del genere: “Non ci dimenticheremo mai di quello che questa società ha ottenuto. Per la convenzione non c'è alcun problema: gli uffici stanno procedendo e non c'è alcun motivo di perplessità. Fermo restando che noi siamo legati alla Corte dei conti e dobbiamo parametrare ogni cosa. Ma non dimentichiamoci che il sottoscritto si è assunto la responsabilità di firmare quell'atto per consentire al Benevento di avere la capienza richiesta. Siamo consapevoli che ci sono delle difficoltà intrinseche, come quella della stradina che contiamo di realizzare quanto prima possibile”. Il sindaco esclude in maniera categorica che ci sia stato uno “scontro con Vigorito”, così come riporta il quotidiano in questione. “Gli unici scontri che abbiamo avuto sono di carattere calcistico, perchè ammetto di aver detto che avrei fatto giocare un giocatore anziché l'altro. L'ho fatto da tifoso, perchè sapete che ogni tifoso si inventa allenatore. Mi dispiace per il giornale che l'ha riportato, ma il titolo era proprio sbagliato”.

Vigorito. Il presidente ricorda quando è arrivato nel Sannio: “Siamo partiti su un campo in cui si giocava grazie ad un'ordinanza sindacale. Quando fu firmata la convenzione di dieci anni, molti hanno detto che si trattava di un canone esiguo, senza pensare che quello stadio era davvero mal ridotto. Io diedi la mia disponibilità a mettere a posto delle cose e quei soldi non sono stai mai richiesti dalla società al Comune. Le cifre? Le valuterà la commissione, ci sarà la massima trasparenza. Noi abbiamo solo consegnato dei documenti, senza pretendere nulla. Si crea uno stato d'animo, come se qualcuno volesse farci litigare. Hanno pure detto che dovrei dare al comune qualche milione d'euro...”. Mastella sorride: “Magari fosse così, nella situazione in cui stiamo ci farebbero comodo. Ma non è così”. E' il momento di qualche rivelazione: “Se non avessi avuto il sindaco che firmava quella convenzione, noi avremmo avuto serie difficoltà: avremmo giocato nello stadio di un’altra società, ci avrebbero dato in prestito il San Nicola di Bari. Ma sia chiaro che quello che ha fatto il sindaco, l’ha fatto per la città, non per me. L'accordo era quello che tra un anno avremmo trovato un accordo sul nuovo canone e io mi sarei assunto la responsabilità di anticipare per conto del Comune dei soldi che non sono nelle sue disponibilità. Le opere le abbiamo fatte, al Comune tocca il completamento”. Il presidente racconta ciò che si sente dire in giro: “Da qui a dire che la società è morosa ce ne passa, non abbiamo chiesto e non chiederemo nulla al comune per aver fatto la terza sala di accoglienza e le due sale stampa. Ma non vorremmo sentire più che abbiamo avuto un canone facilitato e che per ogni cosa bisogna sentire la corte dei conti. E' stato rispolverata la vicenda del canone dell'acqua non pagata, ma lo stadio che al sabato apre le porte al mercatino come la mettiamo? Sono rimasto male anch'io del titolo forzato”. Continua sull'argomento del chiacchiericcio: “Hanno persino detto che Mastella sta orchestrando tutto perchè vuole portare i Della Valle che non vogliono più la Fiorentina”. Il sindaco interviene: “E' come la storia del supermercato al posto del Cinema San Marco. Io ho detto che non si può fare e la gente continua a dire che io vorrei mettere un supermercato al posto dello storico cinema”.

Si chiude con un siparietto sul calcio. “L'unico momento in cui non ci troviamo d'accordo è quando parliamo di calcio. Ecco, a gennaio faremo qualche acquisto, magari non suggerito dal sindaco. La sua voce si diffonde più velocemente e non è un bene. Sotto questo punto di vista ha molti punti in comune con De Laurentiis, come quando dice che Pavoletti sarebbe stato meglio di Iemmello”. Replica divertita di Mastella: “E' stato l'unico nome che ho fatto...”. Il presidente chiede dei famosi soldi delle Universiadi, quelli che dovrebbero servire per le infrastrutture dello stadio. “I soldi delle Universiadi ci sono – risponde Mastella - ma la tempistica è tutta da verificare e non per colpa nostra”. “Addebitatemi solo la vicenda Pavoletti”, aggiunge col sorriso sulle labbra.

Chiude il presidente: “La città ha mille problemi, il calcio può aiutare a risolverne qualcuno e non è certo lui stesso un problema. Vogliamo fare un record: salvarci dopo 12 sconfitte. Forse non ci riusciremo, ma sapremo tutti di aver lottato per la stessa cosa: non soffiate sul fuoco di una rivalità che non c’è. Raccogliete l’invito mio e del sindaco di non rovinare una stima che solo le chiacchiere calcistiche possono incrinare”.

Franco Santo