Benevento e Spal, confronto tra due strategie diverse

La Spal si è affidata sull'esperienza: ha un vantaggio di 20 stagioni in serie A!

Benevento.  

di Ivan Calabrese

Non c'è squadra migliore con la quale il Benevento possa confrontarsi, per capire bene gli errori commessi o quelle scelte che si sono rivelate positive. La Spal e il sodalizio giallorosso condividono un andamento simile negli ultimi anni, considerato che entrambe sono partite dalla Lega Pro due anni fa e insieme hanno compiuto l'entusiasmante doppio salto fino ad arrivare in massima serie. Le strategie e le scelte fatte nel corso del mercato estivo, però, sono completamente diverse.  Andiamo con ordine.

SERIE B – Per capire bene la situazione bisogna partire dallo scorso campionato. La Spal ha chiuso al primo posto a quota 78 punti. Il Benevento, invece, ne ha totalizzati 65 (a cui deve essere aggiunto il punto di penalizzazione), occupando la quinta piazza della classifica. Tra le due formazioni, quindi, c'era un distacco di tredici punti che ha permesso alla Spal di partire con un piccolo vantaggio in massima serie perché, come verdetto del campo, deteneva la squadra più forte. La promozione diretta le ha permesso di cominciare con largo anticipo (la stagione regolare si è chiusa il 18 maggio) il mercato a differenza del Benevento, il quale è stato impegnato con i play off fino all'otto giugno. 

MERCATO – Una volta arrivati in serie A ci sono due strade da percorrere: o confermare il gruppo dell'anno precedente e rafforzarlo con innesti di esperienza, o fare un completo repulisti. Spal e Benevento hanno operato con strategie totalmente differenti sul mercato. I primi, guidati dal direttore sportivo Vagnati, hanno fatto affidamento su calciatori di provata esperienza spendendo anche abbastanza poco (cinque milioni). Il sodalizio giallorosso, invece, ha voluto essere particolarmente ambizioso con una esosa campagna acquisti (circa diciotto milioni di euro), contraddistinta da molti elementi arrivati a titolo definitivo, ma che non presentavano una buona esperienza in massima serie.

ESPERIENZA - Ed è questo il dato che contrappone in maniera netta le due squadre. Se prendiamo in considerazione i numeri antecedenti l'inizio del campionato, i calciatori del Benevento che hanno figurato in serie A ne erano 17 e insieme totalizzavano 644 presenze, con il “primatista” Costa che ne vantava 165. Discorso totalmente diverso per la Spal. Gli estensi raggiungevano la cifra di 1369 gare in serie A divise tra 16 calciatori. Se parlassimo in termini di campionati, si presenterebbe un distacco di ben 19 stagioni tra le due squadre (media Benevento: 17 campionati di esperienza in A. Media Spal: 36).

ROSE – Bisogna anche sfatare il luogo comune relativo alla Spal. In molti pensano che abbia mantenuto gran parte della rosa dello scorso anno, ma non è proprio così: su 28 calciatori solo in 12 hanno ottenuto la promozione e stiamo parlando dei vari Antenucci, Costa, Cremonesi, Floccari, Lazzari, Mereti, Mora, Schiattarella, Vicari, Poluzzi, Marchegiani e Schiavon. Quest'ultimi, però, con pochissime presenze. Il Benevento ne ha confermati 9 e sono Chibsah, Ciciretti, Del Pinto, Puscas, Venuti, Viola, Piscitelli, Lucioni e Gyamfi, di cui soltanto 5 erano titolari inamovibili.

FORMAZIONE TITOLARE - La tesi che la Spal non faccia molto affidamento sui calciatori della scorsa stagione è testimoniato dagli elementi più utilizzati dal tecnico Semplici. Nella formazione media, schierata con il 3-5-2, figurano soltanto Vicari, Lazzari, Schiattarella e Mora. Nel Benevento, invece, ci sono Venuti, Chibsah e Ciciretti. Uno in meno.

Il distacco tra le due compagini, a oggi, è rimasto pressochè invariato rispetto allo scorso anno, ma l'esperienza e la presenza degli elementi più forti del "gruppo storico", hanno permesso comunque alla Spal di ottenere 11 punti ed essere in piena lotta per la salvezza. Forse è proprio questo ciò che manca al Benevento, considerato che l'intera rosa non riesce a raggiungere il numero di presenze dei soli Borriello, Felipe e Floccari. Nonostante questo aspetto non di poco conto, gli estensi sono comunque in zona retrocessione. Segnale che l'esperienza, da sola, non basta.