Esclusiva. Diabaté: Sono pronto e voglio continuare a far gol

L'attaccante vuole portare il Benevento alla salvezza

Benevento.  

Un calciatore motivato. Un attaccante che sogna di continuare a far gol per portare la sua nuova squadra verso la salvezza. Ci crede Diabaté. Anche lui come Sandro e Sagna ha accettato Benevento perché colpito da un presidente che ha saputo racchiudere nelle sue parole l’amore per i colori giallorossi e lo spirito di una città e di una squadra che non mollano mai. Come un tempo i gladiatori. Diabaté ha accettato la sfida e in questa intervista ci presenta l’imminente match con l’Inter soffermandosi sulla sua condizione e sulla forza del suo nuovo gruppo.

Partiamo dalla motivazione che ti ha portato nel Sannio per un obiettivo difficile quale quello della salvezza. Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta della società giallorossa?

"Al pari di Sagna e Sandro, sono venuto qui perché anch’io mi considero un vincente. Affrontare le sfide, superare le difficoltà, unirsi e fare gruppo: questo deve fare un giocatore professionista. Ripeto le parole che mi ha detto il Presidente "Voglio provare tutto". Quando hai davanti a te un Presidente che parla con il cuore per difendere il suo club e la sua città, trovare Luca Marri che ti abbraccia all’arrivo e un allenatore che conosce le tue qualità, non puoi non dare il tuo consenso. Da allora sono al lavoro".

Domenica finalmente il tuo ingresso in campo. De Zerbi ti ha buttato nella mischia e tu hai ripagato lui e tutta la tifoseria con un gol che forse vale più dei tre punti in classifica. Un gol che vale la continuazione del sogno. Cosa hai provato?

"Spero che tutti abbiano visto quanto sia coraggiosa la società. Facendomi giocare, l'allenatore ha dimostrato la volontà della squadra di vincere. Volevamo la vittoria. L’abbiamo cercata e l’abbiamo ottenuta. Il calcio è fatto di cose semplici. Il mio gol? E’ stato un gol sotto porta. Sono un giocatore d’area e non svelo nessun segreto nel dire che è una mia caratteristica".

La tua corsa verso un bambino in curva sud che gridava: Diabaté segna per noi. Puoi raccontarci quel momento?

"Se non mi conoscete ancora, scoprirete chi sono nel corso della stagione. Mi piace seguire un percorso basato sull'amore e sulla condivisione. Quando mi riscaldavo ho sentito e visto il bambino che mi chiamava e mi incitava: mi ha dato una grande forza. Il bambino ha avuto ragione, e questo è il calcio!".

Sei reduce da un lungo periodo di inattività ma ad oggi a che punto è la tua condizione fisica?

"Ho il controllo del mio corpo. Sono un professionista meticoloso e mi prendo cura della mia condizione, sono chiaramente a disposizione del mister".

Che gruppo hai trovato e come è stato il tuo inserimento anche in virtù della difficoltà linguistica?

"Ho trovato un gruppo ben preparato e molto attento ai dettami dell'allenatore. Mi è stato chiesto di fare gol, sono qui per questo, ho segnato e spero di farlo ancora. Non mi pongo limiti. Per la lingua, non ci sono problemi, ci capiamo molto bene. Tutti sono molto gentili".

Come il Benevento dovrà affrontare la partita a San Siro contro l'Inter?

"La squadra sa cosa deve fare in partita affinché tutto funzioni. Sta a noi fare in modo che ciò avvenga".

Saresti pronto eventualmente a giocare dal primo minuto o hai ancora bisogno di minutaggio nelle gambe?

"Lo ripeto, sono a disposizione del mister. Conosco me stesso, so cosa posso fare sul terreno di gioco. Il mio lavoro è fare gol, e qualunque sia lo schema tattico, mi adeguo".

Quanto credete nella salvezza e per Diabaté cosa bisognerà fare da qui alla fine per centrare questo obiettivo?

"La scorsa stagione, la società dell'FC Metz era la sola a credere nella salvezza e l’abbiamo ottenuta. Credo innanzitutto nel lavoro, è l’unico modo per poter raggiungere i nostri obiettivi. Il percorso è ancora lungo e noi ci siamo".

Sonia Lantella